“la vita non è ciò che ci accade, ma quello che facciamo con ciò che ci accade”
E con questa splendida riflessione, rubata dal libro di Fabio Volo, eccomi qui con le mie riflessioni personali.
Cosa mi è accaduto?
Qualcosa di bello. Si bello. Perché per il tempo che è durata la mia esperienza, mi ha donato delle bellissime emozioni. Emozioni che sono rimaste qui, ancora vive nella memoria ed è per questo che non riesco a dimenticarle.
Leggere quel libro mi ha aperto una ferita i cui punti erano davvero ancora poco stabili. Una cicatrice che stenta a cicatrizzare. Caspita! Quel Volo pare abbia “carpito” tutte le sensazioni che ho vissuto con “lui” al tempo che fu. Mi ha davvero fatto vedere il film della mia storia. Ma non è questo il punto.
Cosa mi è accaduto…
Vorrei pensare a cosa mi è accaduto e cosa ne ho fatto io.
Mi è accaduto di avere avuto per un tot tempo un bellissimo pensiero felice che mi ha regalato serenità, spensieratezza e giorni pieni di sole e diciamo anche qualche anno in meno. Mi sono sentita una ragazzina viva. Viva perché ero riuscita a provare nuovamente dei sentimenti d’amore. Viva perché mi sono sentita “libera”, libera di provare quello che volevo, di sentirmi come volevo sentirmi, di esprimermi come volevo esprimermi. Quante volte l’ho detto anche a lui, ed è così, ed è per questo che quel libro mi ha “sconvolta”.
Cosa mi è accaduto…
Devo focalizzare i pensieri su questo concetto. Soprattutto su “cosa ho fatto con quello che mi è accaduto”…
Credo di aver fatto molto fin quando è stato bello. L’energia che mi ha dato vivere un certo periodo della mia vita è stata un’energia positiva. Sono cresciuta, mi sono sentita una persona migliore e senz’altro più completa. Serena. E questa serenità si è riflettuta in molti settori della mia vita. Ho prodotto qualcosa e questo è stato un buon utilizzo della magnifica esperienza che stavo vivendo.
Poi però, quando inevitabilmente le cose sono andate male, alla fine non sono stata capace di continuare a godere dei benefici ricevuti. Li ho buttati nel cassonetto delle immondizie. Gli ho dato un calcio spedendoli lontani da me, lontani dal mio raggio, dal mio orizzonte ed ora sto faticando per ritrovarli.
Cosa facciamo con ciò che ci accade?
Sbagliando facciamo sempre quello che è peggio fare. Facciamo tesoro delle cose belle per poi dimenticarcene appena cadiamo “in disgrazia”. E con le esperienze negative cosa ci facciamo? Io personalmente ho permesso loro di “abbattermi”… e certo non è il massimo per la vita di ciascuno di noi. Invece di trarre forza ho fatto si che la forza “negativa” degli eventi vissuti successivamente si impossessasse di me cancellando tutta l’energia acquistata lo scorso anno e ridandomi tutti gli anni di “ringiovamenimento”, anzi restituendomeli con gli interessi.
Quindi, riflettendo e sentendo vera la frase che non importa ciò che accade ma quello che facciamo con ciò che ci accade devo focalizzare due punti importanti: il primo è che quanto di bello è accaduto nella mia vita fa parte del bagaglio che mi porto dietro e non è giusto accantonarlo al primo segnale di sconfitta o evento negativo. Il secondo è che fanno parte di questo bagaglio anche le sconfitte e i dolori. Nel momento in cui si presenta un evento negativo non devo dargli la possibilità di distruggere quanto di buono ho creato finora.
Nella vita si possono incontrare molte opportunità, difficoltà, cose belle ed esperienze di ogni genere. Questa è la vita. Questo significa vivere. Questo è il senso della vita: saper affrontare ogni cosa nel modo giusto, anche se mi rendo conto che non è sempre semplice.
Sono convinta di aver creato molte cose buone e che dentro di me ce ne siano altrettante, se non di più, dunque quel che devo fare con tutti gli accadimenti della mia vita non è permettere loro di sopraffarmi, ma viverli, affrontarli e custodirli come tesori, perché sono parte di me, perché li ho vissuti e vivendoli mi hanno formata, hanno contribuito a costruire un altro pezzettino di me e questo è importante. anzi no, è fondamentale. Sono io. E di certo “io” non voglio andare a finire in un cassonetto dei rifiuti. Affronterò gli alti e i bassi che la vita vorrà ancora donarmi perché tutto è un dono, anche i guai e le sciagure, purtroppo. Sono doni in quanto pezzi di vita anche loro! Le gioie le vivrò appieno stando però attenta a non farmi abbagliare dalla luce di stelle troppo luminose per esser vere e i dolori saranno lo spirito che mi aiuterà a misurare la mia forza.
E con questa splendida riflessione, rubata dal libro di Fabio Volo, eccomi qui con le mie riflessioni personali.
Cosa mi è accaduto?
Qualcosa di bello. Si bello. Perché per il tempo che è durata la mia esperienza, mi ha donato delle bellissime emozioni. Emozioni che sono rimaste qui, ancora vive nella memoria ed è per questo che non riesco a dimenticarle.
Leggere quel libro mi ha aperto una ferita i cui punti erano davvero ancora poco stabili. Una cicatrice che stenta a cicatrizzare. Caspita! Quel Volo pare abbia “carpito” tutte le sensazioni che ho vissuto con “lui” al tempo che fu. Mi ha davvero fatto vedere il film della mia storia. Ma non è questo il punto.
Cosa mi è accaduto…
Vorrei pensare a cosa mi è accaduto e cosa ne ho fatto io.
Mi è accaduto di avere avuto per un tot tempo un bellissimo pensiero felice che mi ha regalato serenità, spensieratezza e giorni pieni di sole e diciamo anche qualche anno in meno. Mi sono sentita una ragazzina viva. Viva perché ero riuscita a provare nuovamente dei sentimenti d’amore. Viva perché mi sono sentita “libera”, libera di provare quello che volevo, di sentirmi come volevo sentirmi, di esprimermi come volevo esprimermi. Quante volte l’ho detto anche a lui, ed è così, ed è per questo che quel libro mi ha “sconvolta”.
Cosa mi è accaduto…
Devo focalizzare i pensieri su questo concetto. Soprattutto su “cosa ho fatto con quello che mi è accaduto”…
Credo di aver fatto molto fin quando è stato bello. L’energia che mi ha dato vivere un certo periodo della mia vita è stata un’energia positiva. Sono cresciuta, mi sono sentita una persona migliore e senz’altro più completa. Serena. E questa serenità si è riflettuta in molti settori della mia vita. Ho prodotto qualcosa e questo è stato un buon utilizzo della magnifica esperienza che stavo vivendo.
Poi però, quando inevitabilmente le cose sono andate male, alla fine non sono stata capace di continuare a godere dei benefici ricevuti. Li ho buttati nel cassonetto delle immondizie. Gli ho dato un calcio spedendoli lontani da me, lontani dal mio raggio, dal mio orizzonte ed ora sto faticando per ritrovarli.
Cosa facciamo con ciò che ci accade?
Sbagliando facciamo sempre quello che è peggio fare. Facciamo tesoro delle cose belle per poi dimenticarcene appena cadiamo “in disgrazia”. E con le esperienze negative cosa ci facciamo? Io personalmente ho permesso loro di “abbattermi”… e certo non è il massimo per la vita di ciascuno di noi. Invece di trarre forza ho fatto si che la forza “negativa” degli eventi vissuti successivamente si impossessasse di me cancellando tutta l’energia acquistata lo scorso anno e ridandomi tutti gli anni di “ringiovamenimento”, anzi restituendomeli con gli interessi.
Quindi, riflettendo e sentendo vera la frase che non importa ciò che accade ma quello che facciamo con ciò che ci accade devo focalizzare due punti importanti: il primo è che quanto di bello è accaduto nella mia vita fa parte del bagaglio che mi porto dietro e non è giusto accantonarlo al primo segnale di sconfitta o evento negativo. Il secondo è che fanno parte di questo bagaglio anche le sconfitte e i dolori. Nel momento in cui si presenta un evento negativo non devo dargli la possibilità di distruggere quanto di buono ho creato finora.
Nella vita si possono incontrare molte opportunità, difficoltà, cose belle ed esperienze di ogni genere. Questa è la vita. Questo significa vivere. Questo è il senso della vita: saper affrontare ogni cosa nel modo giusto, anche se mi rendo conto che non è sempre semplice.
Sono convinta di aver creato molte cose buone e che dentro di me ce ne siano altrettante, se non di più, dunque quel che devo fare con tutti gli accadimenti della mia vita non è permettere loro di sopraffarmi, ma viverli, affrontarli e custodirli come tesori, perché sono parte di me, perché li ho vissuti e vivendoli mi hanno formata, hanno contribuito a costruire un altro pezzettino di me e questo è importante. anzi no, è fondamentale. Sono io. E di certo “io” non voglio andare a finire in un cassonetto dei rifiuti. Affronterò gli alti e i bassi che la vita vorrà ancora donarmi perché tutto è un dono, anche i guai e le sciagure, purtroppo. Sono doni in quanto pezzi di vita anche loro! Le gioie le vivrò appieno stando però attenta a non farmi abbagliare dalla luce di stelle troppo luminose per esser vere e i dolori saranno lo spirito che mi aiuterà a misurare la mia forza.
Beata te che la prendi così e che ti senti pure meglio! Io quando faccio spreco delle belle occasioni che la vita mi ha offerto, o quando faccio errori enormi di scelte e valutazioni mi inc...con me stessa come un picchio!...
RispondiEliminaGrillo parlante
(è la terza volta che provo a registrarmi!!!bha!)
Però avvolte siamo noi o fattori esterni che fanno accadere gli eventi della nostra vita e poi giustamente siamo noi che la manipoliamo consciamente o incosciamente.
RispondiEliminacaro il mio GRILLO PARLANTE sapessi quanto mi incaxxo io quando sbaglio! Ma non ne vale la pena. L'importante è aver capito per non commettere più altri errori in futuro e soprattutto (questo lo dico per me) non commettere più errori di valutazione e Dio sa quanto il mio ultimo errore mi è costato. Ma tutto passa e se ne va e ti assicuro che OGGI (oggi 18 febbraio 2008) non permetterò più a me stessa di fare altre cazzate (e diciamolo pure).
RispondiEliminaUn abbraccio
ah sempre per te GRILLO: per scrivere il commento lasciando il tuo nome prova a selezionare NOME/URL e poi digita il tuo nick e clicca su pubblica commento
RispondiEliminaIn bocca al lupo
la vita è tutta una serie di fatti che accadono susseguendosi tra belli e brutti. Ti dirò che non si finisce mai di imparare. Le sonne sono esseri più sensibili, riescono a valutare con obiettività ma se sbagliano entrano in crisi. Così come accade quando vedono il fallimento di una cosa in cui credevano ciecamente.
RispondiEliminaPersonalmente ho imparato a rialzarmi quasi subito dopo un colpo basso e ti dico anche che l'ultimo l'ho avuto oggi, ma sai come la penso? Era solo la conferma di un sospetto quindi non lo considero un colpo basso.
Ecco cosa ne ho fatto di quel che mi è accaduto: ho rovesciato la medaglia guardando il lato migliore!!!
Tanti saluti, mia cara, e buona fortuna per sempre!
un grande saluto ad anna!
RispondiEliminasono Emanuele finalmete dovrei essere riuscito a commentare!
Ciao MANU!!!
RispondiEliminace l'hai fatta finalmente! Sono contenta. Ma che nick è "il" ???
bacione