mercoledì 31 dicembre 2008

Happy New Year

Ed eccoci qui, siamo giunti davvero ai titoli di coda di questo anno che volge al termine (e per giunta bisestile).
Tempo di bilanci e considerazioni di 366 giorni trascorsi e che lasceranno, comunque sia andata, una traccia dentro ognuno di noi, perchè, si sa, il vissuto di ognuno è quello che "ognuno" sarà domani.
Non mi va - stasera - di pensare a cosa è stato.
Ho deciso di pensare di meno da domani in poi (anche perchè è stato scientificamente provato che chi pensa troppo e si arrovella il cervello in mille pensieri ingrassa ... almeno tre kg! ... sarà per questo che sono ingrassatissima così tanto???
Scherzi a parte (però la trovata scientifica pare sia vera), penserò di meno e cercherò di vivere la vita con un po' più di leggerezza e un po' più alla giornata... senza x questo, però, diventare vuota e superficiale...
E così, tra un preparativo e l'altro, fatto per salutare degnamente il nostro caro amico 2008, vi lascio i miei
AUGURI
per la realizzazione di tutto quello che vi sta più a cuore, per un nuovo anno sereno, all'insegna della pace e del buon vivere, della solidarietà e comprensione reciproca e soprattutto all'insegna dell' AMORE!!!
Vi abbraccio tutti quanti con simpatia ed affetto :)


Buon 2009-by Blografando


martedì 30 dicembre 2008

PREMIO DARDOS

Grazie a LUCIANO http://www.otrantino.blogspot.com/ che mi ha assegnato questo premio Dardos dedicato ai Blogger che si sono distinti impegnandosi nel trasmettere Valori Culturali, Etici, Letterali o Personali.

Violo il regolamento e lo dedico a tutti i miei amici blogger che mi seguono.

Vorrei che fosse un dono per il nuovo anno!

A Voi, dunque, affinche, se volete, lo conserviate nel Vostro blog! (ed eventualmente assegnarlo ad altri 15 amici bloggers)

domenica 28 dicembre 2008

E SI TORNA...



la gioia del Natale, il calore della legna che brucia forte nel camino, accompagnato al calore dei tuoi cari, all'allegria di una tavolata imbandita, al fragore delle risa dei più piccoli che riempiono la casa ed anche il cuore... e pensare, che come ogni anno, prima di partire mi faccio prendere sempre dalla pigrizia e dal "uffa, come vorrei stare a casa mia sola a riposare" e poi, come ogni anno, mi sento fortunata per questa "carrettata" di caos che mi accompagna ogni Natale, facendomi sentire meno la mancanza di chi non è più con noi a festeggiare, ma che festeggia ugualmente nel cuore... e poi, come ogni anno, ritorno a casa mia e mi assale la tristezza del silenzio al quale mi ero già disabituata. Non più colori, non più tavole da sparecchiare, non più "zia" sentito pronunciare mille volte in mille modi diversi, non più...

solo silenzio e paura e speranza che un malanno sia solo una banale influenza e che quest'anno bisestile, che con me si è comportato (fortunatamente) come un anno normale ,non voglia fare lo stronzo proprio alla fine...

Pensieri malinconici, oggi, in una domenica grigia e piovosa e fredda, mentre la TV arriva soffusa dall'altra stanza ed io, in cucina, non so cosa preparare... e perchè...


nella FOTO: il camino che ha scaldato il mio Natale



martedì 23 dicembre 2008

BUON NATALE





A tutti Voi auguro un sereno Natale.

Che Cristo nasca di nuovo nel cuore di ognuno di noi.

Anna

ELUCUBRAZIONI SPARSE

E finisce che alla fine, pensa che ti ripensa non hai pensato niente, ma poi, all'improvviso un' illuminazione si impossessa di te e come un fiume ti travolge il cervello in mille piccole considerazioni, che ti domandi: "sarà normale o è la solita sindrome ormonale"?
Tralascio l'insidioso dilemma, decido di fregarmene e di dare libero sfogo alle mille elucubrazioni che stamattina si sono impossessate di me.
Mi domando se quando dentro di me mi sento "buona" lo sono veramente o è solo un artifizio... nel senso che io mi ci sento davvero e mi domando se gli altri lo percepiscono.
Mi domando se dopo aver capito un errore sia giusto comunicarlo al destinatario danneggiato da tale errore, chiedendo scusa e spiegando che in fin dei conti gli sbagli non si controllano, capita a tutti fare cazzate e l'importante è rendersene conto. Ma se poi la voglia di chiedere scusa non c'è vuol dire che non ce ne frega niente di ricurire quel rapporto? Temo di si. Allora si cerca di fare le giuste considerazioni: ho sbagliato io, hai sagliato tu e siamo scazzati entrambi. Poi io comprendo i motivi dei tuoi scazzi e mi rendo conto che buona parte della responsabilità è anche mia (per il solito fatto che le cose accadono sempre perchè c'è reciprocità); a questo punto dovrebbe arrivare il chiarimento (credo); ma se questo chiarimento non arriva vuol dire che... vuol dire che non lo vogliamo (credo)... però c'è una cosa - che nel frattempo è accaduta - ed è molto importante: l'aver capito (da soli) le ragioni altrui ed averle accettate...
per i chiarimenti forse c'è tempo, un tempo più maturo che porterà con se anche l'accettazione dei propri errori. E se tale momento tarderà ad arrivare fa niente. Ho sempre creduto che l'importante è stare bene con la propria coscienza... il resto... è mancia!!!

venerdì 19 dicembre 2008

VENTO



Come vento
il mio pensiero
rapidamente vola


Corre
e fischiando si insinua
in ogni meandro di memoria

Frizzante vento di ponente
fresco e rigenerante
mi carezza il viso
e mi chiude gli occhi
in un notturno insonne

Subdolo e freddo
mi percorre la schiena
sciogliendosi in mille brividi
fino ad arrivare al cuore

Come freddo vento di tramontana
un pensiero fulmineo
mi riporta la tua immagine lontana

Agghiacciante lo sguardo tuo
a graffiare il delicato scudo dell’anima mia.


domenica 14 dicembre 2008

ACCETTAZIONE


Uno dei compiti più difficili della vita è ACCETTARE le cose così come sono.
Riuscire ad imparare a confrontarci con la relatà che ci circonda non è semplice. Certo, spesso capita che ciò che ci accade non ci piaccia e soprattutto che ci faccia stare male.
Accettare le cose come sono non significa farsi scivolare tutto addosso. È frutto di una consapevolezza che ognuno dovrebbe avere di se stesso, perché tutto quello che accade non è nient’altro che la risposta del mondo a come noi ci proponiamo al lui. Altro non è che il riflesso di noi stessi.
Se si basa il nostro interesse solo verso l’esterno, la consapevolezza di noi stessi diminuisce e di conseguenza viene meno tutto il resto perché si rimane sempre e solo in superficie.
Al contrario, quanto più accentriamo la nostra attenzione su noi stessi, su quanto abbiamo dentro, nel profondo, considerando il valore di tutto ciò, tanto più riusciremo ad accettare il mondo che ci circonda e a comprenderlo meglio. Che sia un particolare evento, che sia il comportamento di una persona o solo un fattore climatico. Tutto si riesce ad affrontare solo se si è pronti a “brillare” nel nostro centro più profondo.
Quante volte è capitato di sentirsi in pace con se stessi e di notare che tutto intorno a noi ci sorrideva? Ecco, questo è il punto: riuscire a guardare le cose con una chiave di lettura diversa dal solito “lamento” insoddisfatto per quello che non va.
Avere un’apertura mentale può essere una buona chiave, ma bisogna fare attenzione a non essere “aperti” a tutto.
Con questo non intendo dire che ci si deve rivolgere positivamente a qualsiasi evento (come ad esempio quelli criminosi), ed accettare tutto quello che la vita ed il mondo ci propone, ma aprirsi alla vita con amore desiderando di trovare dentro ad ogni evento un fondo di verità. Solo così penso che si riuscirà a capire cosa significhi “comprendere” il prossimo.
Apriamo allora il nostro cuore a tutto quello che ci può donare “luce”, serenità, gioia, saggezza ed amore e cerchiamo la forza di trovare in ogni evento la sua verità.
Aprirsi al prossimo, e con rispetto cercare di comprendere il suo punto di vista e i suoi comportamenti, anche quando tali comportamenti provocano rabbia, significa accettare. Si accetta solo quando si è compreso pienamente il senso di ciò che accettiamo….
Siamo esseri umani e ci è concesso di sbagliare. Sta a noi, però, cercare di migliorarci ogni giorno di più per un vivere più sereno.

FOTO: lampione a Trastevere - Anna 2008

venerdì 12 dicembre 2008

ROMA come VENEZIA?

AGGIORNAMENTI:
questi sono alcuni scatti di oggi, 13 dic. nel
primo pomeriggio

qui di lato il primo bastione di Ponte Milvio
dove solitamente ci passa una passeggiata e sull'altra sponda c'è la pista ciclabile (completamente sommersa)



questo è il Tevere nei pressi di Via Salaria, un po' prima dell'aeroporto dell'Urbe

ancora una visione di ponte milvio (anche detto Ponte Mollo...)

Roma, 13 dicembre 2008 (e nel frattempo ha ricominciato a piovere)




Vorrei provare a descrivere la mia città oggi, come l'ho vista alle 15,00 all'uscita dall'ufficio.


Il cielo era di un color grigio scuro come se fosse già quasi sera, i colori dei palazzi, delle strade, degli alberi era strano, lo definirei color pioggia. O per meglio dire: color pioggia all'imbrunire con infusioni di tristezza qua e la. Anzi no, non di tristezza... era un'atmosfera strana che non saprei descrivere, come se tutto fosse fermo eppure non c'era nulla di fermo nè di calmo.

Color pioggia...
Ed in effetti piove. Sta piovendo ancora. Piove da... da ormai due giorni, senza tregua, magari rallenta per qualche ora in quella stupida pioggerellina, ma sempre di pioggia si tratta.
Morale della favola: il Biondo Tevere ha raggiunto livelli di piena mai visti ed è stato proclamato, per la città, lo stato di calamità naturale.
Diamine!

Una delle zone più a rischio è quella di Ponte Milvio, dove, in realtà, non si prevede una vera e propria esondazione del fiume ma dei rigurgiti dalle fogne. Si attende una fuoriuscita dell'acqua dai tombini con un lento e graduale innalzamento del livello sulla sede stradale.

Insomma, forse è pure peggio...
Sono passata proprio lì per tornare a casa e non saprei descrivere lo scenario. La cosa che mi ha immediatamente colpito è che - percorrendo lungotevere, in una situazione normale - il fiume non lo si vede, si sa che è lì, ma non si vede o forse lo si intravede; oggi, invece, sembrava una strada che scorreva accanto a quella che io stavo percorrendo. Arrivata all'altezza del ponte ho trovato davanti a me uno schieramento di Forze dell'Ordine, Protezione Civile, Croce Rossa, grossi mucchi di sacchi con dentro... forse sabbia... non saprei. Il ponte transennato e l'acqua marrone che si vedeva dalla strada.

Certo oggi - nonostante l'allarme - è andata meglio di ieri nel senso che ieri ho percorso più km nell'acqua che sull'asfalto, tant'è che più di una volta non sono riuscita a capire quanto profonda fosse la pozzanghera e mi ci sono avventurata lo stesso (oggi almeno non c'erano allagamenti vari, almeno non sul mio cammino), però in altre zone so che hanno dovuto chiudere al traffico la strada.

Avrei voluto documentare con delle foto ma in quel posto era impossibile fermarsi e

parcheggiare. Ho fatto un solo ed unico scatto da Ponte Duca d'Aosta, ma...

L'allerta era anche per la zona di Prima Porta, alias vicino casa mia... morale della favola, per evitare di rimanere bloccata in casa per chissà quanto tempo, (visto che dicevano che avrebbero chiuso le strade al traffico) mi sono trincerata a casa di mia madre che sta bella in alto e fuori da ogni rischio di inondazione e sono anche riuscita a fare un micro giro di shopping natalizio nel pomeriggio, senza dovermi recare in centro.
Avrei voluto fare un salto sulla Tiburtina in un concessionario d'auto, ma so che la tiburtina era chiusa per un allagamento... insomma, 'na catastrofe.
Nel frattempo la situazione sembra esser migliorata, la piena prevista per le 18 è slittata alle 20 poi alle 24... insomma, è una piena, quindi è donna pure lei, quindi si farà aspettare a lungo e forse... neanche verrà!!!

Battute sceme a parte, incrociamo le dita e speriamo in meglio!!!


e nel frattempo continua ad esserci questra strana atmosfera "ovattata", il GRA è senza luce e...



mercoledì 10 dicembre 2008

PENSIERI NOTTURNI

Pensieri notturni
che vagano,
perdendosi
tra immagini e ricordi.

Pupille dilatate
a guardare oltre il buio della notte
confondendosi
tra desideri e rimpianti
nell’ardua ricerca di un qualcosa
che è sempre assente.

Pensieri notturni
che frugano nel buio
un raggio di luce
che faccia brillare di nuovo
la stella
che è in me


domenica 7 dicembre 2008

Q.P.G.A.





non posso non condividere il commento finale dell'autore di questo video



Eccomi di ritorno dal secondo concerto in una settimana. Penserete che sono pazza da legare, ma vi assicuro che per me è più o meno normale. Si, insomma, considerato che l'ultimo l'avevo saltato e che questo qui era un evento troppo particolare, ho acquistato il mio solito biglietto con le mie amiche ed un secondo per portarci mia madre che è da 27 anni circa che sente girare nell'aria certe note ed è una vita che mi chiede "ma perchè non mi porti ad un concerto?" E così stasera siamo andate. Emozionata? No! Di più!!! Entusiasta: si, forse è il termine più giusto. Concerto diverso dai soliti già visti (parlo sempre di lui, naturalmente). Questo qui è stata la narrazione di una storia d'amore, di un amore, anzi di un Piccolo Grande Amore e... mi son sentita tornare indietro di 20 anni, mi son passate davanti agli occhi tante e tante situazioni, ho rivissuto emozioni, ricordato patimenti, rievocato avventure pazze di quando volevo conoscerlo a tutti i costi e da buona fan che si rispetti ho trascorso quasi tutti i pomeriggi di un inverno intero a far le poste sotto casa sua nell'attesa che lui uscisse.
beh! questo è quanto e fare il bis stasera è stato davvero molto bello, più bello di mercoledì scorso. Sarà che sapevo già come sarebbe stato, o sarà che ero cuore a cuore con il mio Piccolo Grande (Unico Vero Sincero e Totale) Amore, ma su questo non voglio dilungarmi.


buona Notte di Note a tutti Voi ed ai Vostri Amori, piccoli o grandi che siano

venerdì 5 dicembre 2008

SADAE

Si chiama SADAE
Sindrome di Attenzione Deficitaria Attivata dall'Età
Si manifesta così:
Mentre mi avvio al garage vedo che c'è posta sul mobiletto dell'entrata
Decido> di controllare prima la posta
Lascio le chiavi della macchina sul mobiletto per buttare le buste vuote e
la pubblicità nella spazzatura e mi rendo conto che il secchio è strapieno.
Visto che fra la posta ho trovato una fattura decido di approfittare
del fatto che esco a buttare la spazzatura per andare fino in banca
(che sta dietro l'angolo) per pagare la fattura con un assegno.
Prendo dalla tasca il porta assegni e vedo che non ho assegni,
Vado su in camera a prendere l'altro libretto, e sul comodino trovo una
lattina di coca cola che stavo bevendo poco prima e che avevo dimenticata lì.
La sposto per cercare il libretto degli assegni e sento che è calda...allora decido di
portarla in frigo.
Mentre esco dalla camera vedo sul comò i fiori che mi ha regalato
mio figlio e che devo mettere in acqua,
Poso la coca cola sul comò e lì trovo gli occhiali da vista che è tutta
la mattina che cerco
Decido di portali nello studio e poi metterò i fiori nell'acqua,
Mentre vado in cucina a cercare un vaso e portare gli occhiali sulla
scrivania, con la coda dell'occhio vedo un telecomando,
Qualcuno deve averlo dimenticato lì (ricordo che ieri sera siamo
diventati pazzi cercandolo)
Decido di portarlo in sala (al posto suo!!),
appoggio gli occhiali sul frigo, non trovo nulla per i fiori,
prendo un bicchiere alto e lo riempio di acqua...
(intanto li metto qui dentro....)
Torno in camera con il bicchiere in
mano, poso il telecomando sul comò e metto i fiori nel recipiente,
che non è adatto naturalmente.. e mi cade un bel pò di acqua...
(mannaggia!),
riprendo il telecomando in mano e vado in cucina a prendere uno straccio
Lascio il telecomando sul tavolo della cucina ed esco ...c
erco di ricordarmi che dovevo fare con lo straccio che ho in mano
CONCLUSIONE:
Sono trascorse due ore
- non ho lavato la macchina
- non ho pagato la fattura
- il secchio della spazzatura è ancora pieno
- c'è una lattina di coca cola calda sul comò
- non ho messo i fiori in un vaso decente
- nel porta assegni non c'è un assegno
- non trovo più il telecomando della televisione né i miei occhiali
- c'è una macchiaccia sul parquet in camera da letto e non ho idea di dove siano le chiavi della macchina!!
Mi fermo a pensare:
Come può essere?
Non ho fatto nulla tutta la mattina, ma non ho avuto un momento di respiro...mah!!

lunedì 1 dicembre 2008

IL MIO GIARDINO

Mi sono girata un’ultima volta. Gli occhi umidi di lacrime. Il cuore non so più se stava battendo forte o se si era fermato, paralizzato dal dolore. O solo dalla tristezza. Guardavo quel giardino e sapevo che quella sarebbe stata l’ultima volta. Si, proprio l’ultima volta. Si stava chiudendo una parentesi importante ed un’altra, davanti a me, era pronta ad aprirsi. Ma io continuavo a guardare indietro, quel giardino che diceva tutto di me. Non lo avrei sentito più mio. Mi sarei sentita un’estranea da domani in poi, tornandoci. Forse sarei stata un’ospite, chissà se gradito o no? Ma già in quel momento lo vedevo con occhi diversi, tutto stava cambiando. È impressionante come cambiano velocemente le cose. Quel giardino aveva rappresentato tutto per me. La mia infanzia, i miei giochi, la prima bicicletta, i fiori, gli alberi di susine ed un custode che ci concedeva di innaffiare le aiuole nei caldi pomeriggi estivi. In quel giardino c’era tutta la mia vita passata ed ora lo stavo lasciando, per tutta la mia vita futura. Ero triste. In quell’ultimo sguardo ho rivisto tutti i miei anni scorrere davanti agli occhi come tante diapositive, un flash impressionante, una fitta alla bocca dello stomaco. Non volevo andarmene. Non volevo affrontare nessun’altra novità. Volevo rimanere nel mio giardino. Io ci stavo bene lì e mi domandavo perché mai mi stavano portando via? Perché mai, adesso, in quell’ultimo sguardo, la mia breve vita si stava mostrando a me in veste completamente nuova? Cosa rappresentava per me quel giardino? Cosa c’era in quel giardino? Temevo la novità. Avevo paura di non trovarmi bene in una nuova realtà. Avevo semplicemente paura di crescere!