domenica 30 marzo 2008

ALLA SAGRA DEGLI GNOCCHI... Ebbene SI !!!










Eccomi di ritorno dalla SAGRA DEGLI GNOCCHI che si è tenuta a Nazzano, un paesino davvero incantevole in Sabina, arroccato su una roccia di tufo, è in posizione panoramica sulla valle del Tevere offrendo degli scorci molto suggestivi.
Notevole il suo centro storico medievale, ancora ben conservato e le stradine che si inerpicano fin su al Castello tra scalini ed archi, finestre con le tendine di merletto e i ciclamini sugli usci dei portoni.
Un posto incantevole, sarà che poi a me piacce moltissimo l' atmosfera che si respira nei paesini, devo dire che Nazzano è davvero delizioso.
La splendida giornata di sole ha contribuito a rendere questa gita davvero piacevole, a prescindere dal cibo, che - comunque - non metterei in secondo piano.
Insomma: alla fine ho trovato quelcuno con cui dividere questa mia voglia di gnocchi: un amico più matto di me per queste "uscite" dell'ultimo minuto. Ha accolto la mia proposta con entusiasmo e direi che HA FATTO BENE!!! ;)
Gli gnocchi erano buoni e ci siamo sbafati, inoltre (tanto per stare "leggeri") un paio di salsicce e delle patatine fritte... tanto poi abbiamo camminato parecchio per smaltire!
Ho postato alcune foto perchè il posto merita davvero. Solo un paio le ho fatte io, se lo avessi saputo avrei portato la macchinetta fotografica...
Questo è quanto... ah! Dimenticavo: la ciotola contenente il "ben di Dio" ce l'hanno regalata!!!
Ma che voglio di più dalla vita?!?!??
yuhuuuuuuu

sabato 29 marzo 2008

FINALMENTE IL SOLE!


Vado così, a ruota libera.
Stamattina mi sono svegliata bene e a migliorare ulteriormente il mio umore il SOLE, si proprio lui che ho atteso da mesi. Era da tanto che non mi svegliavo con una giornata così bella.
Aprendo la finestra sono stata colpita da così tanta luce; ormai mi ero abituata al grigio e alla pioggia. Wow, fantastico. Tra un po' mi preparo e vado a rinchiudermi in palestra, nonostante mi facciamo un male cane tutti i muscoli dorsali e la cervicale, ma ho troppa voglia di "sgambettare".
Poi farò un salto nel vicino e nuovo centro commerciale (anche questo il più grande d'Europa... vai a capire come mai ogni centro comm.le nuovo che aprono è il più grande d'Europa; tra un po' avremo centri comm.li più grandi delle città, mah) x comprare un regalo ad un mio amico che compie gli anni... poi... poi già che ci sono faccio anche un po' di spesa visto che il mio frigo piange da un po' di giorni e poi ancora... ah si, stasera la festa del mio amico. Bè, direi giornata piena che permette di non lasciare spazio ai pensieri nostalgici. A dire il vero quei pensieri se ne stanno andando già da un po', piano, piano, in punta di piedi se ne vanno lasciando posto ad un pizzico di buonunore e di apertura verso il domani. E vedi un po'! Non poteva mica durare in eterno no?
Mi sento bene. E mi sento anche diversa, se così si può dire. Con una nuova percezione di me stessa. Non so come spiegarlo, però è così.
E domani?
Bè, domani è domenica... già il pensiero di svegliarmi e ritrovarmi la casa "tutta piena di mattina" (come canta Cocciante) mi riempie il cuore e poi, visto che da lunedì dovrò necessariamente dare un taglio al cibo, magari domani potrei andare alla sagra degli gnocchi, così festeggio degnamente l'ultimo giorno di spensierate abbuffate!!! Chi vuol venire con me?
eh eh eh!!!
Allora, io vado a prepararmi e mi raccomando: godete tutti appieno di questo meraviglioso sole e per tutti che sia un FANTASTICO WEEK END!!!


mercoledì 26 marzo 2008

LA VITA E' ADESSO (1)

All’improvviso sentire un tuffo nel cuore ed accorgersi che stanno riaffiorando vecchie emozioni che avevi accantonato…
È quanto mi è successo questa mattina. Sono uscita di casa più incazzata del solito, insomma un martedì in piena regola (eh si perché per me il martedì è il giorno più brutto e pesante di tutta la settimana), nebbia, fari accesi e tergicristallo a tutta birra perché non riuscivo a vedere un tubo. Poi inserisco un cd nello stereo della macchina ed ecco che la nebbia si è diradata!!! Una prima nota, poi la seconda ed oltre alla felicità di aver ritrovato quel benedetto cd che cercavo da tempo ho assaporato la gioia di riascoltare in me quelle vecchie emozioni. “La vita è adesso…e ognuno in una stanza, in una storia…” già, la vita è adesso, lo è da 40 anni a questa parte e non me ne sono accorta. Eppure mi sta battendo forte il cuore quindi è vero che è adesso: più vita di questa! Ripenso a chi sono io, a come sono io. Penso ad un dato certo, all’unico punto fermo della mia vita: i miei affetti, le mie amicizie più care, all’affetto infinito ed incondizionato che ho per loro e che a volte non ho dimostrato. Ma so che ci sono e ne sono felice. “l’amico è una finestra sola per contenere tutto il mondo ed un armadio a specchi con la carta ed i ricordi messi dentro”… Avevo 18 anni, penso, mentre ascoltavo queste note, sembra scritto da me quest’intero disco. Quanti ricordi in quell’armadio, chiuso per molto tempo. Tanti ricordi. Un amore che sembrava vivere e sopravvivere nell’eternità, nonostante le difficoltà che la vita, già a quei tempi stava riservando per me. Momenti difficili, sapevo che qualcosa sarebbe cambiato, non mi piaceva e non riuscivo ad accettarlo eppure eccomi qui, ormai è andata. Ricordo tutto come fosse ora, le gite in moto, le prime vacanze insieme, le scritte sui muri, i timidi baci che piano piano diventavano sempre meno timidi…
Un’amicizia che mi ha regalato un rapporto bello, bello come l’amore che può esserci tra sorelle e mai come in quel periodo (e come adesso) mi sentivo vicina a legata a quell’amica / sorella che sapevo dover lasciare…”l’amico mette su il caffè e in fondo sa dentro di se che non sarà mai più lo stesso, si studia le scarpe e la strada dov’è…” e così studiando percorsi e mandando indietro lacrime amare pensavo che sarebbe finito tutto per un inutile, banale, ingiusto trasferimento pensando che da lì a poco sarei stata“sola in mezzo al mondo con l’ansia di cercare un bene più profondo”. Questa è la mia forza, spingere avanti il cuore ed il lavoro duro (come continua a cantare il mio bel cd) e la sera, quando rientravo a casa, era una gioia poter abbracciare i miei genitori, nonostante la paura dei cambiamenti che mi aspettavano, anzi forse proprio in virtù di questi temuti cambiamenti ero felice di avere anche loro in quel momento. “no va tutto bene, ho dormito poco, fino a che la vita tiene e va avanti il gioco” e stavo male, ma non glielo dicevo. Mia madre “che portava in tavola una domanda di dolcezza” e che mi domandava cos’avessi ed io a far finta di niente perché, si sa, a quell’età si evita a volte il confronto e la confidenza con i genitori.
Pensieri su pensieri in questo tragitto verso l’ufficio. Sono emozionata. Adesso ricordo con nostalgia, ma una lacrima mi sta scendendo giù, sarò patetica, ma mi succede così, cosa posso farci?
Ero una ragazzina, una ragazzina pura, ingenua e soprattutto leale e sensibile e questo mi è rimasto ancora oggi, ringraziando il cielo. Non sono bastate le batoste ricevute, continuo a porgere l’altra guancia e a pensare a quella “ schienuccia di uccellino che si curva e si vedono gli affanni dei tuoi domani e dei tuoi pochi anni”. Si curva…MA NON SI SPEZZA!
E penso e ripenso a mio padre, al suo sguardo tenero, al suo carattere allegro, alle sue canzoni, al suo estro, alla sua dolcezza, sento ancora il suo profumo, lo ricordo perfettamente e ricordo la sera, a cena, a volte la sua barba incolta e la luce della tv che illuminando la faceva sembrare d’argento… ed io “ nascosta in fondo a un’amarezza a far finta che il mondo sia un bel posto” aspettavo la pubblicità… la pubblicità che nella mia vita significava un attimo di pace, un giorno in più da poter trascorrere con i miei affetti più cari… aspettavo quel giorno… chissà… “l’amico pensa a casa sua tra un mese deve andare via e in ogni angolo vissuto lascia una spina di nostalgia” ..io ci pensavo… pensavo al futuro domandandomi come sarebbe stato e soprattutto chiedendomi se avrei avuto ancora voglia e possibilità di sognare...ed oggi sono sempre più convinta che NON C’E’ MAI FINE AL VIAGGIO ANCHE SE UN SOGNO CADE…
Continua….

martedì 25 marzo 2008

Proposta per "Il Senso Della Vita"

Venerdì scorso il mio amico Emanuele, nonché valido conduttore dell’Artibar – programma radiofonico al quale ogni tanto partecipo – in onda su TeleRadioStereo (92,7 mhz) ha lanciato una proposta che voglio sottoscrivere anch’io nel mio blog, considerati i molti riscontri ricevuti dal pubblico della radio stessa.
Riporto le sue stesse parole, pubblicate sul suo blog www.ilblocco.com

Il senso della vita è una trasmissione che si muove da sempre sul delicatissimo filo delle emozioni, per questo mi permetto di esortare la redazione, e Paolo Bonolis in particolare, ad invitare Giorgio Sandri, il papà di Gabriele, per un’intervista fotografica. Perché quella di Gabriele è una vicenda che ha toccato tutti indistintamente, perché il sorriso di questo ragazzo è rimasto impresso nel cuore di ognuno di noi, perché nessuno dimentichi, perché la vita di Gabriele continua ad avere un senso profondo anche dopo quest’assurda morte!

Ritengo che tale vicenda, che per qualche giorno ha occupato le prime pagine dei quotidiani nazionali, per poi lasciare lo spazio ad altri fatti di cronaca, non debba essere dimenticata e soprattutto dovrebbe rimanere sempre impressa nella mente e nel cuore di ognuno di noi la testimonianza dello “strazio” provato da chi ha perso inaspettatamente un affetto così grande (per quale motivo, poi?) – e questo non per fare del dolore personale e privato di una famiglia distrutta da un evento drammatico ed inaspettato motivo di show televisivo, ma per trovare e capire… il senso della vita…
L’esortazione è quella di invitarVi ad inviare una mail alla redazione del “senso della vita” per avere ospite in trasmissione il Sig. Giorgio Sandri per donarci, sempre se lui vorrà, la sua testimonianza e trasmetterci un po’ di quella forza che è così tangibile solo guardando il suo sguardo.

PER NON DIMENTICARE....

lunedì 24 marzo 2008

DEDICATO...


UN UOMO SENZA TEMPO

Non esiste un altro uomo
così caro come lui.
Sogna ancora ad occhi aperti
e non ama la tristezza.
Noi ci somigliamo tanto
ma io non sogno ad occhi aperti
io appartengo ad un altro mondo
dove lui vivrebbe male.
Caro, caro vecchio mio
ora corri insieme al tempo
e non corri più nel vento.
Ho il tuo sangue nelle vene
e ti porto nel mio cuore.
I suoi occhi sono buoni,
i capelli tutti bianchi.
Sulle spalle porta il peso
di una vita senza gioie.
Gira il tempo la sua ruota
c'è chi nasce, c'è chi muore,
ma la storia di mio padre
è di un uomo senza tempo.
Caro, caro vecchio mio
ora corri insieme al tempo
e non corri più nel vento.
Ho il tuo sangue nelle vene
e ti porto nel mio cuore.
Ho il tuo sangue nelle vene
e ti porto nel mio cuore.

sabato 22 marzo 2008

BUONA PASQUA

TANTI CARI AUGURI A TUTTI!

venerdì 21 marzo 2008

NIENTE CAMBIA eppure TUTTO E' DIVERSO


Gloria viveva sull’orlo dei marciapiedi. Il suo era il mestiere più antico del mondo. Per sua libera scelta, dopo aver ricevuto batoste su batoste dagli uomini, decise che la sua vita e le sue emozioni avrebbero viaggiato sempre cavalcando l’onda dell’emozione del momento, vivendo alla giornata. Nessun progetto, nessun vincolo, nessuna ambizione se non quella di sentirsi sempre libera. Libera di stare bene e di godere appieno di qualsiasi forma di piacere che la vita potesse donarle.
Si trasformò in una donna cinica e fredda eppure agli occhi dei suoi clienti appariva ancora come la ragazza dolce e sensibile che, in fondo, era sempre stata. Era capace di donare momenti di grande benessere – e non solo fisico – ma finito il tempo a disposizione tornava ad essere la macchina fredda nella quale si era trasformata e dietro la quale si nascondeva.
Non si sentiva affatto usata, anzi, al contrario, era certa di essere lei ad usare i suoi clienti perché così facendo oltre a soddisfare i propri bisogni puramente fisici si sentiva realizzata nella conferma di quella parte di se a se stessa per molto tempo tenuta all’oscuro, ovvero il suo bisogno di sentirsi confermare in continuazione quanto lei valesse. Certo, si rendeva conto che trovare soddisfazione negli apprezzamenti di semplici avventori forse non era il massimo, ma quella era la vita che aveva scelto e così le andava bene. Non voleva altro ed il piacere maggiore lo traeva dal fatto che tutto questo stava andando avanti senza grandi intoppi e complicazioni. Da qui nasceva la sua fierezza.
Fino a quando il destino le giocò uno scherzo inaspettato: dopo innumerevoli incontri con un uomo se ne innamorò. I loro incontri, con il tempo, si erano trasformati in qualcosa di più profondo del semplice e puro contatto fisico. Ogni sera Gloria sperava di incontrare quell’uomo e puntualmente il suo desiderio veniva realizzato. Tra i due si creò un feeling che andava oltre il semplice contatto fisico. Spesse volte l’uomo si fermava con lei a parlare del più e del meno e Gloria si ritrovò a pensare a lui anche nei momenti in cui non lavorava. Il suo modo di fare l’amore, il modo che aveva di guardarla, l’odore che emanava, i discorsi che facevano, le loro chiacchierate l’avevano completamente conquistata fino ad arrivare al punto che non pensava ad altro che a lui.
Il loro rapporto sembrava stesse prendendo forma. Anche quell’uomo ricambiava le attenzioni di Gloria e quei brevi incontri lasciarono lo spazio ad appuntamenti veri e propri durante i quali i due iniziarono a vivere una sorta di quotidianità che avrebbe potuto far pensare a tutt’altro che ad un rapporto cliente – prostituta. Gloria pensò di essere innamorata dell’uomo e per un po’ rallentò con il suo lavoro; l’uomo un giorno le dichiarò il suo amore proponendole di toglierla dalla strada e promettendole amore e fedeltà. Iniziarono a vivere la loro storia e sebbene Gloria non riuscisse a lasciar cadere completamente la sua maschera fredda e cinica, si sentiva, comunque, una donna diversa. Non voleva più saperne di altri uomini e si era completamente dedicata al suo. Ma le cose belle durano sempre poco, almeno per lei. L’uomo un giorno se ne andò, lasciandola incredula e con il cuore spezzato per l’ennesima volta. Ma non tornò sul marciapiede. Trovò lavoro in un bar come aiuto cameriera e sbarcava il lunario lavorando normalmente come faceva la maggior parte delle donne. Si rese conto che non aveva avuto la sua rivincita sugli uomini. Quel senso di rivalsa che sentiva completamente suo non le apparteneva affatto ed anche se non rinnegava il suo passato non voleva più tornare alla vita di prima. Poi una sera, mentre era in giro con le amiche, passò in macchina nel luogo ove anni prima esercitava la sua professione e con sua enorme sorpresa vide lui intento ad abbordare una delle tante prostitute che erano li. Incredula pensò “è un puttaniere, io sono stata con un puttaniere”, l’idea la fece rabbrividire e poi le venne in mente che per tutto il tempo della loro relazione aveva ignorato questo fatto: del resto loro si erano conosciuti in quel modo: lei prostituta e lui puttaniere. Era un dato di fatto. Cosa c’era di nuovo, allora? Dov’era la novità? Chissà, forse anche durante la loro relazione lui avrà continuato a cercare l’amore orario di donne sconosciute… del resto il lupo perde il pelo, ma non il vizio… con un sorriso spinse il piede sull’acceleratore e se ne andò.

giovedì 20 marzo 2008

Buongiorno

Questa che vedete è una foto scattata ieri. E' la stella di Natale che ho sulla scrivania in ufficio ormai da 4 anni... sono spuntate le foglie rosse un paio di gg fa, a Pasqua invece che a Natale. Si sarà confusa considerato il clima? E cmq non è da tutti avere la stella di natale fiorita a pasqua no? Bella vero?

Da oggi sto a casa, come gli studenti e gli insegnati, che bello!

Cosa dire? Ho una giornata piena di impegni e questa pioggia non mi sprona ad uscire, ma devo farlo. Tra l'altro avevo anche pensato di far lavare la macchina che è LERCIA, schifosamente sporca ed eccola là: basta il pensiero... mannaggia.

Manca poco alle elezioni ed ho sempre più confusione in testa. Cosa fare? Non mi piace parlare di politica nel mio blog, ma in questo momento non posso nemmeno far finta di niente e non esprimere la mia perplessità e preoccupazione per il momento particolare che viviamo.

Stanotte ho sognato tantissimo, uno dei sogni che ho fatto mi è sembrato così reale che mi sono svegliata con il cuore che mi batteva forte: cavoli! Basta un sogno, un'illusione per farmi guizzare il cuore in gola. Detesto questo tipo di sogni, anche se è stata una bella emozione, ma solo in sogno! SGRUNT!!!

Ok, mi preparo ed esco... Buona giornata a tutti e ricordatevi: oggi pomeriggio stop alle auto con targa pari... dai, su, per le pari è l'ultimo giorno di blocco!!!

domenica 16 marzo 2008

DEDICATO A TUTTI COLORO CHE HANNO VISSUTO UNA STORIA A META'...





L’aveva capito. Adesso le era tutto davvero molto chiaro. Aveva ricostruito il puzzle. Ottimo lavoro. Non aveva intenzione, però, di incorniciarlo, quel puzzle. Lo avrebbe di nuovo disfatto, gettato all’aria i suoi duemila pezzi, come a voler cancellare le tracce di tutti gli errori commessi. Tanto, a questo punto, pensava, non c’è nient’altro da fare che lasciarsi andare tutto alle spalle e ricominciare. Più tempo passava e più si rendeva conto che le sue convinzioni di allora non erano sbagliate. Anzi, adesso sapeva bene come stavano le cose, ne aveva avuta la conferma quindi tanto valeva chiudere il capitolo e guardare avanti. Eppure quella scoperta le faceva male. Si trattava, però, di un dolore diverso dal solito male d’amore del quale aveva sofferto fino a pochi mesi prima. Non le faceva male sapere di non essere stata amata come lei avrebbe voluto; quello che le faceva davvero male, adesso, era rendersi conto di aver frainteso tutto.
La loro fu una storia tormentata, lui che viveva in un’altra città, già impegnato, ma innamorato di lei, alla quale diceva tante cose belle che poi, alla fine, non si sono mai trasformate in realtà. Sono rimaste parole e basta.
Le intenzioni di quell’uomo non erano quelle che lei aveva immaginato ed interpretato. Possibile che la sua fantasia l’aveva portata a volare troppo in alto? Eppure le sue orecchie avevano capito bene quando lui le diceva che voleva poter vivere una vita insieme a lei. Cosa significava "voler condividere con te ogni cosa, il risveglio al mattino, la cena la sera, le litigate, aspettarti quando torni a casa e trovarti al mio rientro"? oppure “devo sistemare le mie cose per poter continuare a vivere insieme il nostro sogno” ed ancora “penso ad un figlio tutto nostro” oppure “mi trasferisco nella tua città, sto cercando già un altro lavoro…?
Aveva capito male oppure quelle parole, quelle frasi significavano che anche lui aveva il desiderio di avere una storia vera con lei?
Con titubanza aveva creduto a tutto per un po’, poi si rese conto che quell’uomo non avrebbe mai fatto mai nulla per loro. Più passava il tempo e più ne aveva la conferma e per questo stava male e soffriva moltissimo.


Arrivarono ad un punto in cui lei cominciò a chiedere e non trovando riscontri cominciò a nutrire il serio dubbio che lui si stesse prendendo gioco di lei. Non gli credeva più.
Certi amori sono così. Certe persone agiscono così. Gli basta il solo calore e l'idea di un po’ di affetto per pensare si tratti di un grande amore, senza volere niente di più che l’illusione di un sogno che forse si avvererà, standoci bene in quella torturata storia. Lui era una di queste persone. Ci stava bene in quel sogno fino a quando lei non lo ha trasformato in un incubo.
Lei che dubitava dei sentimenti di lui si sentiva – poi – in colpa quando lui giurava e spergiurava il suo immenso amore per lei chiedendole di avere pazienza che tutto si sarebbe sistemato.
Lei di pazienza non ne aveva più. E se ne andò, anche se le costò molto farlo. Ma del resto non poteva più continuare a vivere in quel modo. Era convinta di avere anche lei il diritto di avere al suo fianco una persona che l’amasse veramente, era certa di quanto valesse e non pensava di doversi solo accontentare di una manciata di briciole che le veniva offerta da lui.
Ma nonostante tutto, anche se credeva di aver dato una svolta a quella relazione assurda, continuava a nutrire, in silenzio, la speranza che un giorno tutto si sarebbe sistemato, quando all’improvviso arrivò secca la smentita di lui: “io non ho mai promesso niente, io non ho mai fatto nulla per farti capire…, io non ho mai detto niente di tutto quello che solo tu, nella tua immaginazione, hai sperato, io non ti ho illusa, io ho visto in te quello che non era, io ti ho idealizzata, io… io…io no.
Sbalordita rimase qualche istante a rifletterci su… e poi si domandò come mai ogni volta che era lei a dire a lui quelle stesse cose lui negava e si offendeva? E’ così difficile essere sinceri? … rimase ancora qualche altro istante a rifletterci su…

martedì 11 marzo 2008

UNA COSINA SIMPATICA

TROPPO, MA DAVVERO TROPPO SIMPATICO!!!

N.B. VA SOPRATTUTTO ASCOLTATO QUINDI: VOLUMEEEE!!!!

lunedì 10 marzo 2008

MI ANNOIO

Francesco TOTTI nel confessionale del Grande Fratello... mah! Ah già, siccome lui è LIBERO...
Che pizza stasera mi annoio. Ho la TV sintonizzata su Canale 5, ma mi concilia davvero il sonno 'sta rottura. Volevo postare qualcosa di decente e invece sto imbrattando questo spazio con noiose lamentele.
Che noia che barba che barba che noia.
Ammazza quanto me piace fa la lagnosa!!!
Mi mancano gli smile in questo posto, devo riuscire ad inserirli, così mi sbizzarrisco con i pupazzi, magari mi divertono più di questo G.F.
Beati i tempi di Taricone e Cristina la bagnina (che fa anche rima)
Allora, per scaramanzia non ho voluto guardare le previsioni del tempo così mi auguro che domani ci sarà il sole. Mi sento un po' una lumaca, come metto il naso fuori di casa piove.
Ops... la lumaca non c'entra niente, quella esce fuori dopo la pioggia. Allora sono una rospa (femminile del rospo, nel senso di mostro brutto) o forse un'erede di Fantozzi.
Che barba che noia che noia che barba.
Vabbè, ci risiamo. Embè... capita periodicamente di rompere e di rompersi... capita, ecco.
Allora concludo con una cosa seria:
concludo con i SALUTI!
Un caro salutone e un bascione (con la "C" strascicata alla jessica di "che 'hai in mente Ivà?" - questa me sa che l'ho capita solo io) a tutti quanti.
State tranquilli, domani sarà tutto passato. E' martedì e al limite posterò una lunga serie di spoloqui e turpiloqui di quelli che vengono "de core"... perchè a me il martedì "me rode" a prescindere!

P.S. vi prego, lo so che io non lo sono stata, ma invoco la vostra clemenza nei commenti...
:)
;)

sabato 8 marzo 2008

8 MARZO

8 marzo: festa della donna.
Solo 4 giorni fa è scomparsa TINA LAGOSTENA BASSI: uno dei più agguerriti avvocati per la difesa dei diritti delle donne. Fu socia fondatrice del Telefono Rosa nonché, tra le altre, presidente della Commissione Nazionale parità e pari opportunità uomo-donna presso la Presidenza del Consiglio dei Ministri negli anni ’90.
Il suo nome è legato al “massacro del Circeo” (1975) per la difesa di una delle povere malcapitate descrivendo minuziosamente quello che le vittime furono costrette a subire da A. Izzo e dai suoi complici in quella villa (usando, peraltro, nell'aula di un Tribunale, un gergo che destò molto scalpore per quegli anni).
Tina Lagostena Bassi ha combattuto una vita per difendere i diritti delle donne.

Non volevo “postare” nulla, oggi, in occasione della Festa della Donna, perché, al giorno d’oggi tutto si è ridotto in una semplicistica uscita tra amiche che invadono ristoranti e locali per una sera, forse solo per sfruttare l’occasione di uscire di casa una sera come se fosse l’unica occasione, oggi, per farlo.
Ma questa ricorrenza ha un significato molto più profondo ed importante: la conquista sociale, politica ed economica della donna e l’evento dei giorni scorsi mi ha fatto sentire doveroso spendere due parole per rivolgere un saluto particola, l’ultimo, ad una donna il cui impegno ha contribuito a queste conquiste.
A Lei il nostro ringraziamento e la nostra preghiera.



giovedì 6 marzo 2008

LA RINUNCIA

Bisogna saper rinunciare a volte. E non intendo dire, con questo, che rinunciando ci arrendiamo ad una realtà diversa, intendo dire che probabilmente rinunciare significa lasciar andare qualcosa che non è essenziale, per poter dedicare tutte le nostre forze all’amore per noi stessi.
Dedicare tempo ed energie ad un amore da coltivare e che spesso dimentichiamo di curare, ovvero il nostro. Se vogliamo ottenere ciò che è veramente e realizzare qualcosa, allora dobbiamo saper rinunciare. Non è questione di fare qualcosa solo perché è bene fare così.
Rinunciare a volte è un atto d’amore, sia verso se stessi che verso il prossimo. Potrebbe sembrare una perdita, ma in realtà è un arricchimento. Il nostro “ io “ ne uscirebbe arricchito. Certo si tratta di un atto doloroso e sgradevole e a volte ci si potrebbe chiedere perché farlo? Ma il cuore dovrebbe venire in nostro aiuto e ricordarci che ci sarà qualcosa da ottenere in prospettiva. Se la rinuncia è allontanarsi da qualcosa che non è indispensabile nella nostra vita la contropartita dovrebbe essere il benessere che deriva dal distacco da questa cosa che non ci serve e dedicarsi alla nostra anima proiettandoci verso noi stessi per curare e mettere in ordine ciò che quell’esperienza ci ha insegnato. Un po’ di introspezione a volte non guasta, fermarsi e guardare dentro di se, esplorare quello che il cuore ci vuol comunicare, capire come e quanto sta soffrendo e perché; fermarsi, concentrarsi, trovare la giusta calma per studiare noi stessi a fondo ed essere pronti ad accettare tutto quello che ne uscirà da questa ricerca profonda. Rinunciare a qualcosa o a qualcuno non sempre è segno di perdita. A volte è la possibilità di capire cosa ci accade in profondità, capire se ci sono errori, metabolizzarli ed affrontarli, perché solo affrontandoli si potrà, poi, riuscire a cambiarli e a risolverli. Non si tratta di egoismo, si tratta solo della necessità di conoscere meglio noi stessi e di imparare dagli eventuali errori per evitare di commetterne altri in futuro. È questione di saggezza.


Come dice il Buddha nel Dhammapada, è la saggezza che ci spinge ad abbandonare una felicità inferiore per avere quella superiore. Perciò se il cuore aspira a un giusto benessere, non a spese di altri o a spese del pianeta, ma un benessere che sorge in quel cuore che vive in armonia con le cose così come sono, allora è giusto che abbandoniamo alcune piccole esperienze di benessere, di felicità.
Forse abbiamo abbastanza saggezza da permetterci questi gesti di rinuncia, ma quando la rinuncia comincia a produrre il suo effetto e iniziamo a vedere noi stessi sia dal lato positivo che negativo, forse allora potremmo cominciare a dubitare.



martedì 4 marzo 2008

CHATTIAMO?



“seduto a guardare mentre il sole va giù mentre senti qualcosa che non sai neanche tu, i brividi che senti salire sono quelli che ancora non riesci a capire. E rimani così incantato a guardare qualche cosa che poi non potrai ricordare, il ritmo del mondo batte dentro di te mentre ascolti qualcosa che forse non c’è… e sarà un’altra volta per lei”

E sarà un’altra volta per te, una nuova stesura per te, te che chatti e non sai quanti guai, te che chatti e forse non lo saprai mai…

Le rime… mi rovinano le rime…
Ascolto una canzone e mi viene in mente una storia. Un tempo ascoltavo le canzoni e mi veniva in mente la mia storia. Adesso ascolto ed elaboro qualcosa dalla quale trarre spunto.
Strani esseri gli esseri umani.
Stavo facendo, tra me e me, una considerazione sulle chat. Ne è pieno il web. Parlo di quelle per incontrare l’anima gemella (chiamiamola così). Se ci si connette nelle ore di punta si scopre che ci sono migliaia di persone on line alla ricerca dell’acchiappo. Ormai sono diventate il punto di ritrovo di migliaia di persone che si rifugiano in una realtà virtuale aspettandosi chissà cosa. Si, anche a me è capitato di farlo e non nego di aver pensato, in un primo momento, di poter conoscere seriamente una persona.
Con un po’ di esperienza in più oggi posso affermare, con convinzione, che non si tratta di ricerca di anima gemella ma di semplice e puro acchiappo. Mai che ne esca un’amicizia, al limite!
Lo scopo è quello di avere mezzo flirt, magari travolto da una momentanea folle passione e poi arrivederci e grazie.
La chat è la nostra rovina. Non si pensa più di conoscere una persona incontrandola come accadeva un tempo, ad esempio ad una festa, ad una cena, in vacanza. Adesso ci si barrica in casa e si trascorrono ore intere a parlare con perfetti sconosciuti, a volte senza nemmeno sapere che aspetto abbiamo. Triste realtà. La cosa che mi rattrista di più è che ci sono migliaia di giovani che vivono in questo modo. Proprio loro che hanno di sicuro maggiori possibilità di socializzare nel modo tradizionale rimangono serate intere dietro il monitor del pc a chattare.
Se questo è il mondo del futuro mi sento assalire da un vero e profondo senso di sconforto.
Mi domando: ma non è più salutare fare una bella passeggiata a Trastevere e magari incontrare così, per caso, una ragazza e desiderare fortemente di conoscerla? Cos’è che fa si che non ci si butti più in certe avventure, ma si preferisce conoscersi pian piano tramite una chat?
La sicurezza di quel senso di protezione che ti da il monitor. Il fatto che ci si lascia andare di più ad una maggiore apertura della propria anima, dei propri sentimenti. Ma tutto questo io lo trovo un po’ preoccupante, lo vivo come un rifugio personale dalla realtà. E mi preoccupa di più il fatto che siano molti giovani a vivere in questa maniera. Giovani soli che si rifugiano dietro la protezione dell’anonimato per trascorrere ore ed ore in compagnia, illudendosi, forse, di poter vivere qualcosa di speciale. Ma cosa accadrebbe se la protezione dell’anonimato venisse a mancare? Cosa accade quando ci si conosce di persona e crollano tutti i monitor, gli schermi e tutto il contorno affascinante della chat???

lunedì 3 marzo 2008

OGGI

Ed eccolo qui, domani è arrivato oggi ed è anche quasi finito.
Direi che è andata.
La mia preoccupazione non c’è più. Stamattina l’ho affrontata ed ora per un po’ resto a casa a subirne le conseguenze. Oh! Niente di spaventosamente preoccupante, non più adesso.
Soltanto un piccolo intervento di chirurgia ambulatoriale che ovviamente la sera prima, ieri, mi aveva provocato un po’ di agitazione.

Solo che continuo il mio sogno, magari adesso mi piacerebbe stare a bagno in quel mare cristallino…

Ok… aspetterò l’estate… siiii…. Va bene… !!!

domenica 2 marzo 2008

PENSIERI SERALI

Stasera mi sento strana. Non saprei descrivere cosa provo, ma mi sento strana.
Vorrei che fosse già estate e magari mi piacerebbe stare fuori, in giardino, come sono solita fare in estate: vado a fumare fuori piuttosto che affumicare la casa e su quella panchina mi gusto un’atmosfera che mi rilassa. Tra aprile e maggio lo scorso anno c’erano le lucciole, non le vedevo da anni. Forse era tra maggio e giugno, ma poco importa. Immaginate che spettacolo: le lucciole tra le siepi ed un cielo stellato sopra la testa e talvolta la luna piena.
Ecco, stasera vorrei che fosse così. Io ed il silenzio della notte, circondata dalla natura più pura…
E invece mi devo accontentare di digitare da qui, da dentro casa, con la TV che mi fa compagnia ed i miei pensieri sempre più confusi e spaventati.
Ho una strana sensazione. Ce l’ho avuta anche mentre rincasavo, forse è un po’ di preoccupazione per il domani, forse è solo uno stato d’animo, chissà, forse è per colpa di qualche sogno strano che fatto nelle notti precedenti. Uno di questi prevedeva la … oddio già scriverlo mi terrorizza… beh si… prevedeva la… fine…già… si,si, proprio quella fine… ma sono solo sogni. Credo di aver bisogno di rilassarmi, fortuna che ho trascorso una piacevole giornata, oggi, ma questo peso nell’anima mi sta dando davvero fastidio. È come quando si sente in lontananza l’arrivo di un temporale, come se stesse per scatenarsi una tempesta… che palle!!!!
Così per rilassarmi sogno ad occhi aperti. Sogno di camminare sulla sabbia, sul bagnasciuga davanti ad un mare cristallino e con il sole che mi riscalda. Spiaggia semi deserta, bianca, fine e morbida, qualche palma…ora del tramonto. Magari resto in spiaggia, aspetto che arrivi la notte e quella leggera brezza che mi rinfresca un po’ dalla calura di un giorno di sole. Mi sdraio su un lettino e guardo il cielo, le mille stelle che lo popolano, si vede la via lattea perfettamente, le orse e qualche altra costellazione che non conosco. È bellissimo e si sta benissimo. E poi mi addormento e domani sarà il risveglio più affascinante che io abbia mai vissuto!
L’abbaiare di un cane, in lontananza, mi riporta alla realtà. Sono scomoda su questa sedia davanti a questo pc, ma fortunatamente è iniziato “Montalbano” in TV, speriamo mi aiuti a distrarmi, poi andrò a nanna e… domattina sarà il solito risveglio, forse non indugerò molto nel letto, forse mi alzerò al primo trillo della sveglia…domani… già… domani…

sabato 1 marzo 2008

proverbio indiano

È più facile proteggersi i piedi
con i sandali che ricoprire
di tappeti tutta la terra.