lunedì 30 marzo 2009

VIVERTI per VIVERMI


Mi piace viverti così, pienamente.
Mi piace occuparmi di te, ininterrottamente.
Sono felice, quando la sera ti vedo splendere completamente.
Adoro annusare il tuo odore dopo una giornata come questa.
Mi piace viverti così e non ci posso fare niente.
Mi rappresenti, dicono.
Sei l’esternazione di quello che sono io dentro.
E così capisco che occuparmi di te
significa prendermi cura anche di me stessa…

Eppure stasera non mi sento per niente splendente
come tu mi raffiguri.
Tu meravigliosamente luminosa e colorata e profumata
io stupidamente nervosa ed angosciata e trascurata.
Mi piaci davvero tanto, stasera
ma non mi piacciono i miei pensieri
che sebbene siano pensieri di gioia
vorrei che non esistessero affatto

Vorrei evitare di trovarmi di nuovo
a fare i conti di una contabilità errata…

giovedì 26 marzo 2009

POTREI

Potrei scrivere che è primavera e la natura meravigliosamente si risveglia donandoci attimi di infinita ilarità

Potrei dire che il vento che soffia stanotte è un fantasma che accompagna il ritmico battito del mio cuore che improvvisamente si guarda allo specchio alla ricerca delle sue perdute sembianze

Potrei raccontare di lunghe serate tristi accompagnate da un frastuono assordante nel mio martoriato orecchio fino ad udire il sordo grido di un’anima divenuta sterile

Potrei pensare che il tempo passa e guarisce tutte le ferite, tutte, anche quelle fisiche

Ma che parlo a fare se poi ad ascoltarmi non ci sei tu?


sabato 21 marzo 2009

VIETATO FUMARE è PRIMAVERA

Mentre tornavo in macchina, ieri pomeriggio, pensavo a varie cose e mi era venuta l’idea di scriverci un post… è che poi le idee, ultimamente, mi sfuggono! Mentalmente avevo scritto tutto, ma ora, d’avanti a questa tastiera, è come se non sapessi più cosa dire.
Ero di ritorno dal medico, uno specialista, perché dopo più di una settimana di mal d’orecchie mi ero preoccupata del fatto che non passasse. Risultato: tanti bla bla bla, prescrizioni (rassicurazioni, soprattutto) ed una prescrizione particolare. Mi ha detto, testuale “sarebbe meglio se per due o tre giorni evitasse di fumare, altrimenti…”
Ho alzato le spalle e sono uscita dallo studio. Vabbè, tutti i medici lo dicono ai fumatori…
Però, guidando, nel tragitto fino a casa c’ho pensato su. Del resto, non è una cattiva idea smettere di fumare; perché se devo privarmi della mia adorata ed odiata nicotina per tre giorni va a finire che ne approfitto per liberarmene definitivamente.
Ed ho pensato a tutto quello cui andrò incontro, perché lo so cosa significa, perché tanti anni fa avevo smesso con molto sacrificio e mi dicevo sempre che MAI avrei ricominciato per non patire di nuovo la stessa tortura… ed ho maledetto il giorno in cui ho ricominciato.
Fu così, per caso, a Barcellona… costavano poco, molto meno che in Italia ed io mi ero già di nuovo riavvicinata a qualche paglia fumata sporadicamente in compagnia dei miei amici. Era a Barcellona, il 19 maggio di due anni fa… come potrei dimenticarmene?!?!? Periodo del cacchio, quello. Giorni di merda pura, quelli… il viaggio pure, alla fine, più che una distrazione si è rivelato una distruzione, ma forse ero io che non stavo bene… anzi ero io che non stavo bene.
Vabbè, Barcellona a parte (e tutto quel che ne scaturisce nell’archivio dei ricordi) ricordo bene, anzi so bene che in quel periodo ero proprio fuori di me e dalla grazia di Dio.
Vabbè… Barcellona e grazie a parte, non fumo da quasi 24 ore. Lo so che non è ancora un risultato degno di rilievo, ma vorrei impegnarmi. Mi sento pronta a farlo. Soprattutto perché oggi so che non sono dipendente da nulla, che non devo esserlo. Dipendere da cosa e perché? Non sostituirò la mia tanto amata/odiata nicotina con caramelle, cioccolata e cibi gustosi. Creerei un altro tipo di dipendenza e questo non va bene. Dovrò avere la ferma forza di volontà di non dovermi attaccare a nulla di esterno che possa farmi stare bene. La forza la troverò dentro di me, sia per superare la voglia di fumare e sia per “coccolarmi” nei momenti di maggior tensione.





Come oggi, per esempio, che è primavera (almeno sul calendario) e sebbene fuori ci sia un gran vento che ha abbassato un pochino la temperatura, il sole è bello e rassicurante. Ed è proprio in giornate così che mi piace “guardare fuori”, che mi sento più predisposta verso l’esterno. Farei una passeggiata in un parco… chissà… magari domani… e ne approfitterò del fatto di trovarmi immersa nel verde per riossigenare i polmoni… quale altra migliore carezza sul cuore potrei desiderare?
Quest’anno non mi sono accorta di nulla. Dei fiori di pesco, delle margherite sui prati, nulla.
Il buio più completo, tanto sono stata presa dal corri-corri di febbraio. Ma sento cinguettare gli uccellini fuori dalla finestra, che musica ragazzi! Sarà.. ma a me piace troppo il cinguettio degli uccelli, anche la mattina presto quando mi svegliano e, diciamolo, un po’ rompono, però non riesco ad esserne mai completamente infastidita…

BUONA PRIMAVERA A TUTTI e...
ed anche a me e ai miei nuovi buoi propositi :))

martedì 17 marzo 2009

SORRIDI ANCHE SE...


Sorridiamo gente! Ridiamo di gusto! Riscopriamo il sapore del buonumore!
Lo dico io che sono una brontolona, musona, (e mogia mogia come in questi giorni), ma mi rendo conto che quando sono di buon umore tutto, intorno a me, assume un aspetto più gradevole.
In fondo credo sia giusto sorridere alla vita. A lei che tutte le mattine ci viene incontro propositiva e spesso noi neanche la guardiamo in faccia, a volte talmente presi dai propri pensieri cupi. Ed allora lei gira i tacchi e va a sorridere a qualcun altro che saprà meglio apprezzarla.
Davvero, il segreto sta tutto qui: bisogna saper guardare il mondo con un paio di occhiali luminosi e non con il solito occhialone nero.
Ridere di gusto fa bene.
Alle donne consiglio vivamente di sorridere perché sorridendo si mettono in moto numerosissimi muscoli del viso… direi una buona ginnastica per mantenere la pelle giovane ed elastica… no?
Agli uomini consiglierei di farsi una buona e sana risata quando le proprie compagne diventano buffe e a volte ridicole nei loro mensili ed isterici appuntamenti con gli ormoni, invece di adirarsi ed allontanarsi da loro fino a non sopportarle più.
Al mondo tutto consiglierei seriamente di ridere perché il riso fa buon sangue!
L’ho provato sulla mia pelle. Tutte le volte che ero più serena e mi sentivo felice il mio sorriso era davvero luminoso e chi mi stava intorno se ne accorgeva. Di conseguenza i rapporti con il mondo intero diventavano ottimi.
Bisogna sorridere, sempre. E con questo non voglio dire che ci dobbiamo trasformare in giullari di corte, questo no, intendo solo dire che essere allegri, avere un’indole positiva, ottimista, ci consente di avere una visione completamente differente della vita.
La risata è contagiosa e rende meno pesante qualsiasi situazione. Una battuta spiritosa, tra colleghi, trasforma la routine lavorativa portando via la pesantezza delle pratiche trattate; sorridere a volte sulle proprie sventure aiuta a sdrammatizzare e ad affrontarle con maggior senso pratico.
L’autoironia è importante, essere in grado di saper sorridere anche dei propri difetti, accettando i propri limiti, aiuta a far si che tali difetti non diventino dei complessi.
Avere un sorriso da offrire al prossimo è un atto di generosità anche verso se stessi. Perché, così facendo, riceveremo in cambio un altro sorriso, tutto a vantaggio del buonumore, e poi… che grande carezza per l’anima!
Quando siamo tristi e depressi sembra che il mondo ci crolli sotto i piedi, tutto improvvisamente va a rotoli, compresa la nostra salute; si, perché il sistema immunitario si deprime anche lui, indebolendosi, le difese calano e noi ci ammaliamo.
L’allegria ci evita tutti questi problemi, o quanto meno li allevia. Il proverbio dice “gente allegra i cile l’aiuta” e credo che sia proprio vero!
È ovvio che non si può rispondere ridendo ad una disgrazia: non verrebbe naturale farlo neanche ad un pazzo, ma saper affrontare con lucidità un evento negativo, evitando di incupirsi e di sprofondare nel buio del pessimismo, sarà sicuramente meglio che lasciarsi andare al dolore e non cercare di reagire. Con la luce dell’ottimismo si può vedere la vita da un’altra angolazione, da altri punti di vista. E l’ottimismo credo proprio che nasca dall’anima di persone capaci di sorridere e di guardare la realtà per come è e di accettarla per come è.
Quindi direi che è davvero importante sorridere anche quando la VITA E’ AMARA CON TE!


venerdì 13 marzo 2009

POESIA


La notte è silenziosa
e nel suo silenzio
si nascondono
i sogni.

(K. Gibran)


mercoledì 11 marzo 2009

mercoledì 4 marzo 2009

CAOS CALMO



La sorpresa di riscoprire il gusto di vecchi sapori.
Ritrovare quel senso di libertà che solo il vento veloce sul viso può darti.
La gioia di aprire un vecchio cassetto e trovarci tracce di una passata memoria.
Spaccarsi di fatica e sudore per sentirsi subito meglio fisicamente.
Ritornare in vecchi e cari luoghi ed accorgersi che niente è cambiato, sia fuori che dentro di te.

È un periodo strano, questo. Intenso, forse. Pieno di cose da fare (e da non fare), pieno di pensieri nuovi (e di non pensare), denso di eccitanti emozioni (e calma tranquillità)… un caos calmo
L’acquisto dello scooter è senz’altro l’evento che mi ha donato più adrenalina di tutti. Finalmente di nuovo su due ruote – velocemente - spostamenti lampo e non più stress da automobile che solo a pensarci mi torna l’agitazione. Mi sento libera e ragazzina, canto a squarciagola sotto il casco e non sento più freddo, nonostante tutto.
Mi sento nuovamente libera.
Ho 20 anni.
Sono una ventenne con il cuore da ventenne, nel corpo di una quarantenne, col cervello di una quarantunenne che a il 20 anni in ognuno degli emisferi del cervello… un caos calmo
Sarà per questo che mi è capitato tra le mani il diario di quando ero ragazzina. L’ho letto tutto, da quando avevo 11 anni fino a… non so, forse fino a 16 o 17 anni.
Sono stata travolta da un turbinio di tenere emozioni. Sì, mi ha fatto tenerezza quella ragazzina che scriveva già da allora.
Senza malinconia, senza rammarico per il tempo che è passato velocemente, lasciandomi invecchiare e maturare, ma con la tranquillità che si dedica alla lettura di un racconto. Quante cose che avevo dimenticato! Particolari, lettere di amiche del cuore, disegnini e dediche… uno spasso!
Ed ancora un week end di “stacco” dal tran tran quotidiano con le mie amichette di sempre.
A Londra. Già, proprio lì. Avevo sempre detto che sarei voluta tornarci, ma con lo spirito giusto per non perdere e sciupare il ricordo che quella fantastica città aveva lasciato dentro di me. Ed ho sempre avuto il timore che una volta tornata non sarebbe stata più la stessa cosa, sempre per il solito discorso che tutto cambia. Ebbene: lo spirito è rimasto intatto, la città anche, io non ne parliamo.
Saranno passati un paio di decenni e forse non è vero che tutto cambia… o forse è solo un cerchio che si completa in questo periodo di calma turbolenta.
Tre giorni intensi di camminate, visite e shopping (inevitabile, direi) e soprattutto tre giorni di noi tre insieme…
Una macedonia di “ritorni” nei miei pensieri, ma nel contempo anche di non ritorni e piacevoli novità.
E poi ho riscoperto quanto fa bene sudare, saltare, fare esercizio fisico fino a sentire i muscoli bruciare. Questo lo sapevo già, ma la pigrizia aveva preso il sopravvento lasciando il posto a fantomatici (ma anche reali) alibi che prendevano il posto della mia presenza in palestra.

È un periodo stranamente calmo e caotico. Nessun pensiero da quando ho deciso di smettere di chiedermi sempre perché e percome; le spiegazioni arrivano sempre da sole, basta sapersene accorgere. Inutile starci a pensare troppo su. Arrivano e basta. Come illuminazioni.
E così ho capito che non serve partire, andare lontano per fuggire da una realtà che non vogliamo. Perché quella realtà resta dove l’abbiamo lasciata e ci aspetta al nostro ritorno.
Fuggire, andare lontano per un po’ deve servire a staccare la spina, per tornare – poi – a quella realtà da affrontare con il sorriso pensando al ricordo di momenti gioiosi che resteranno nel cuore.
Questo serve. Nessun altra illusione.

È un periodo di mille rivoluzioni intorno a me, ma provo una strana calma…
… un caos calmo …