domenica 18 dicembre 2011

NEL SILENZIO DELLA NOTTE - pensieri



Pensieri che si sono riaffacciati, prepotenti, interessanti, NOTTURNI.


Pensieri che mi incitano a scendere dal letto perché hanno voglia di prendere forma. Vogliono esprimersi. E sapeste che belli che sono! Per pochi istanti mi sembra di aver riacquistato lo smalto di un tempo. Ma la pigrizia mi inchioda al letto e al mattino… puff! Se ne sono andati tutti quanti i miei bei momenti pensanti (e pensati). E mi ritrovo al punto di prima………..

C’è bisogno del silenzio della notte.

C’è bisogno del calore confortevole di un piumone ed un cuscino e di un cuore che rischia di scoppiare.

C’è bisogno del silenzio della notte perché nel silenzio della notte non c’è nulla che possa disturbare le idee ed i pensieri possono volare alti e persino possono ambire a diventare qualcosa di più di un semplice e riservato pensiero……………

Ma nel silenzio della notte mi rifugio stremata dopo l’ennesima giornata dannata.





martedì 13 dicembre 2011

NON PARLO PIU'

Non parlo più.
Non ho niente da dire.
Non è vero, è solo che non voglio più parlare.
PARLARE…
Chi parla è perché vuol farsi notare.
EGOCENTRISMO
Anche lo scrittore più affermato, quello più talentuoso è malato di egocentrismo.
PROTAGONISMO.
“Io parlo e Voi mi ascoltate. Dovete ascoltarmi….”
Non vuol dire mettersi in mostra?
E allora che parlo a fare? Io non voglio farmi vedere.
Non voglio dirlo che sto male.
No… non lo voglio dire.
Neanche a TE, blog mio che sei e rappresenti la parte più intima di me.
Non voglio parlare neanche con te
E neanche con me stessa.
BASTA
Mi sono stancata di esprimere sentimenti e far sognare gli altri
E non voglio più sognare neanche io.
Che, tanto, che sogno a fare?
Poi ci si risveglia e si ripiomba nella “veglia”.

mercoledì 16 novembre 2011

MALE di ME


solo nella mia pelle
incontro a brividi avvoltoi
a frugare le celle
di lunghi bianchi corridoi
dove uscirmene a caccia
di questa mia inquietudine prima o poi
fino a che faccia a faccia
resteremo noi
un'eclissi di cuore
e il mio fucile spianerò
dietro ad ogni rumore
e ombra o belva che vedrò
tra radici di un lampo
in questa selva di sterpai mirerò
io non le darò scampo
finché camperò
e l'avrò viva o morta
la sniderò dovunque sia sparerò
con tutto il piombo dell'oblio
l'ho inseguita l'ho scorta
ma era lei o chissà forse ero io?
male oscuro
male dentro
male di me
che male è
male di vivere
male duro
male detto
che male fa
un male dell'anima
quest'animale
lei mi sta addosso
mi sta sopra
come una bestia lurida
in questa vita in brutta copia
di un'alba ruvida
e di un amore mosso
che navigammo io e te
finché una notte ci annegò
come un cavallo scosso
lui corse ancora un po'
senza sapere perché
male oscuro
male dentro
male di me
che male è
male di vivere
male duro
male detto
che male fa
un male dell'anima
quest'animale

(C. Baglioni)

lunedì 17 ottobre 2011

E DECISE DI RESTARE



Il dolore che provava Lisa, forte, in mezzo al petto, la lasciava senza respiro. Era come una fitta che contemporaneamente le strizzava il cuore, espandendosi sino alla gola lasciandole un senso di angoscia che proprio non sapeva come controllare.
Era seduta sul suo divano, la televisione spenta, la radio…anche. Non c’era molta luce nella stanza ma lei riusciva a vedere con chiarezza tutto quanto.
I suoi pensieri erano lì, davanti a lei, come una parata di soldati. Rassicurante da una parte e che incute timore dall’altra.
Era di fronte ad un bivio, ma sapeva cosa fare. Tutto, a quel punto, era chiaro dentro di lei.
Ora sapeva esattamente dove andare, o, per meglio dire, sapeva quale era la decisione più giusta da prendere. Il bivio stava diventando sempre di più una strada senza traverse. Che le piacesse o no, quello era.
La realtà, sbattuta in faccia così, nuda e cruda, certo non le piaceva: doveva lasciare New York e rientrare “in patria” dove ad attenderla c’era sicuramente un “semi nuovo inizio”.
Ecco da dove veniva quel senso di angoscia che la coglieva di soprassalto nei momenti più impensati. Ma era davvero necessario ed arrivati a questo punto non poteva più fare finta di niente né tanto meno negare a se stessa la realtà e le responsabilità cui solo lei poteva far fronte.
L’aria, fuori, stava diventando più fresca, le tende si muovevano gonfiate dal leggero vento che soffiando portava con se “aria di pioggia”. <il clima giusto che accompagna certi stati d’animo, tutto sembra perfetto, anche il cielo grigio, queste tende che svolazzano, il silenzio rispettoso del “parlare” dei miei pensieri>.

Sembrava di toccarli i suoi pensieri, tanto erano forti, presenti ed anche “pesanti”. Non per ultimo importanti.
Doveva tornare. Punto.
Lasciare la sua vita, quella attuale, quella che con fatica e sacrificio aveva cercato di costruire addosso a sé stessa, per andare incontro ad un’altra… vita? Chissà come sarebbe stato una volta andata via da quel posto che era suo e solo suo. Che sentiva come tale. Che amava ed odiava nel contempo. Ma sempre “suo” era e di lei parlava. In quel momento, in quel preciso istante se ne rese conto come mai aveva fatto prima. Sarà stato a causa dell’arrivo dell’estate, se mai sarebbe arrivata l’estate quell’anno. Anche il clima sembrava andare di pari passo col suo cuore, niente gioia di una bella stagione, niente sorrisi. Almeno per il momento. Così è la vita, è buffa, imprevedibile, traditrice, talvolta.
Ma del resto, riflettendo bene sulla questione, si rese conto dei numerosi contrasti che convivevano in lei. Amore ed odio. Questo lo aveva già stabilito. Sentiva suo quel posto ed intanto si rendeva conto che – tutto sommato – gli ultimi periodi non erano stati così sfavillanti da farle rimpiangere chissà cosa. Il legame con NY si era, forse, spezzato: non c’era forse più niente che potesse ancora trattenerla.
Era un po’ come un amore a senso unico: quando l’amore tra i due partner finisce ed uno dei due continua a vivere nel ricordo dell’altro continuando a nutrire un sentimento che forse altro non è che ricordo e nostalgia di qualcosa che è stato. Solo ricordo e nostalgia.
C’era il suo modo di “sentirsi “, quel modo di amare ed odiare quel posto, quella vita – la sua vita – quel mondo – orami il suo mondo – quella sua solitudine mista alla compagnia di giornate come quella che nessuno sarebbe mai riuscito a strapparle dal cuore e dall’anima. Nonostante tutto… si: nonostante tutto…
... decise di restare.


lunedì 18 aprile 2011

VOGLIA DI...



VOGLIA DI STARE A GUARDARE LE STELLE IN TERRAZZA

ma forse è ancora troppo fresco, sarà meglio aspettare ancora un po'




P.S. c'è una BELLA atmosfera stasera, belle e buone "vibrazioni"

mercoledì 30 marzo 2011

TAO



Ricorda che tutto ciò che accade sta accadendo proprio adesso,

e l’idea che il tempo sia un requisito

per portare a termine qualsiasi cosa

smetterà di essere un problema.

(S.K)




giovedì 24 marzo 2011

RITORNO?

Colgo l’occasione e ci provo.
Del resto dovrebbe essere come andare in bicicletta…
Un foglio bianco, una tastiera con le lettere consumate… (solo io - ed una brava dattilografa - sappiamo dove sta la “a” oppure la “n” o ancora la “c”…) e di nuovo una sera “silenziosa”.
Quanto mi è mancata quest’aria. Questa atmosfera. Questo sordo ronzio che ha ispirato tante mie caz…volate scritte in passato! E si sta bene. Sì, va bene, sono io che probabilmente sto bene.
O no… forse sto male visto che mi ritrovo a scrivere, ad esternare, a dire.
Come si dice? Le cose migliori si scrivono “sotto botta”? E che, comunque, parli di più quando stai male?!
Bè non mi sembra di essere sotto botta, oppure ci sto talmente tanto che non me ne sono ancora resa conto.
Vorrei che questo fosse un nuovo inizio.
Vorrei… e non perché il cuore mi fa così tanto male che bisogna dargli voce.
Vorrei perché io sono sempre io. Un po’ più timorosa, questo è vero, ma sono comunque e sempre io.
Io che attualmente ho un cuore “muto”.
Io… che non avevo ancora finito il discorso….

sabato 8 gennaio 2011

CONTANDO le PECORE


Che notte nera, stanotte. Buia e tempestosa. Non promette niente di buono, proprio no. Non mi rassicura la sua presenza mentre tento di abbandonarmi tra le braccia di Morfeo. Anche perché Morfeo stanotte non ne vuol sapere di abbracciarmi e dunque eccomi qua a cercare di trovare qualche pecorella, tra i pensieri, che possa conciliare il mio sonno.
Pecora uguale bontà. Docilità di carattere. Serenità. La pecora mi fa pensare alla serenità. Ecco. Un po’ come la camomilla, dunque? Sì, un po’ come la camomilla o una buona tisana di malva… che pensieri mi vengono in mente quando non voglio proprio pensare!
Eh no! Meglio se non penso che poi se ci penso finisce che ci ripenso e a forza di pensarci e ripensarci non vorrei fare la fine del cervo ramificato… che sbattimento di idee, però! Ma siccome siamo sotto “dittatura ormonale” faccio finta di niente e lascio sfogare la follia di questi giorni (della serie “conosco i miei polli”)
Oggi, meraviglia delle meraviglie, ho vissuto momenti di vero giubilo in ufficio… sarà per questo che è tornato l’inverno? O per meglio dire: ha addirittura NEVICATO!!!
Ironia a parte, direi che è proprio vero: prevenire è meglio che curare ed io stavo ammalandomi davvero sopportando un clima che non mi era congeniale. Il problema ero io, lo so. Ero io che vivevo male la situazione.
Ed ancora ero io che alla fine ho realizzato che se la “situazione” non era più congeniale per me dovevo tentare qualcosa per cambiarla…
Ed il tempo mi ha dato ragione, mi ha regalato soddisfazioni, oggi posso sentirmi almeno un pelino fiera di me stessa, per come ci ho provato e per come sono riuscita, malgrado l’insicurezza e tutte le titubanze che appartengono al mio carattere.
Potrò dormire sonni tranquilli ogni notte, anche se stanotte…
Stanotte? Stanotte Morfeo se ne è andato lasciandomi qui sola a contare le pecore!!! E tra le pecorelle ne vedo anche una carina e nuova… insomma, si, è da poco che partecipa al raduno – intervallo pre-sonno di AnnaGi…(chissà chi si ricorda l’intervallo con le pecore in TV quando eravamo bambini?) … chiede attenzione, timidamente; la vedo tra le tante che affollano i miei pensieri prima di addormentarmi, questa pecorella sta in disparte, mi guarda e non dice niente, ma so che c’è e che mi pensa… mah!!! Chissà…????