martedì 29 aprile 2008

TI HO GUARDATO


Ti ho guardato
Mentre i tuoi occhi bucavano i miei

Ti ho guardato
Mentre con lo sguardo triste ti allontanavi da me

Ti ho guardato
Mentre sorridendo dicevi di amarmi

Ti ho guardato
Nella notte mentre i tuoi sogni andavano chissà dove

Ti ho guardato
Mentre mi imploravi di aspettare

Ti ho guardato
Quando per l’ultima volta sei salito sul tuo treno

Ti ho guardato
Gestire la tua vita e calpestare quella altrui

Ti ho guardato di nascosto
Intento nelle tue faccende

Ho guardato tutto di te
Tutto ho visto di te
Tranne quello che doveva esser più chiaro per me

venerdì 25 aprile 2008

SONO IO


Sono io.
Sono fatta così. Mi emoziono per un nulla e basta un niente per mettermi K.O.
Ma sono io, sempre io.
Quella che ogni giorno scopre un altro pezzo di se.
Quella che ha imparato a guardarsi dentro. Certo, non è facile, ma con un po’ di esercizio si riesce a vedere anche nel più profondo della propria anima, anche quando è talmente nero che più nero non si può, basta essere pazienti ed il nero diventa meno inaccessibile.
Un’anima nera, la mia. Buia. Cupa. Chiusa. Un’anima che spesso ha evitato il contatto con me. Ma non mi sono arresa e pian piano siamo diventate amiche ed ora lei si apre a me con più fiducia accettando anche di essere “smascherata”. Mi piace questo nostro gioco a due: io che incolpo lei e lei che sapientemente mi manda segnali, in sordina. Segnali che a volte non colgo. Come in questo momento in cui è in atto il nostro gioco: io la incolpo di non ascoltarmi quando so benissimo che sono io che evito di sentire i suoi messaggi. Povera anima mia! Da laggiù, da dietro a quel buio deve fare una gran fatica per farsi sentire, per far emergere la sua voce dal profondo di me stessa. Ma lei è brava e ci riesce.
Sono sempre io.
Che un giorno mi gira bene e tre male (soprattutto il martedì). Sono quella che preferisce vivere più un giorno da leone e tre da pecora piuttosto che abbandonarsi ad una vita piatta. Vivo di emozioni. E non me le vado a cercare artificialmente.
Sono io quella che si emoziona davanti al mare, quando ad una certa ora comincia a diventare di quel color argento, si increspa un po’ e con il sole che ci si riflette su sembra essere tempestato di mille lucine.
Sono io.
Sono io quella che davanti ad una notte stellata non può fare a meno di pensare che gli angeli sono tutti pronti per andare a dormire, con i loro pigiami bianchi e, mentre loro si preparano, in chissà quale parte del mondo c’è una persona che forse pensa a me.
Io sono quella che adora il cielo in tutte le sue sfumature. Dall’azzurro limpido ed indescrivibile delle giornate di settembre (quell’azzurro che solo Roma mi sa regalare), al rosso dei tramonti fino ad arrivare a grigio cupo dei temporali o semplicemente al solito azzurro pieno di nuvolette bianche che spesso mi fermo a guardare cercando di trovare delle forme familiari ed immagino che dietro quelle nuvole c’è qualcuno che veglia su di me e che non ho perso.
Sono io.
Sono io quella che quando incontra un bambino quasi si commuove per la tenerezza che gli provoca. Adoro guardare quelle manine così piccine, con le fossette e l’indice puntato ad indicare qualcosa, quei visetti quasi completamente coperti da ciucci enormi a forma di farfalla e penso che saranno il nostro futuro e chissà che futuro li aspetterà e come reagiranno.
Sono io.
Sono fatta così. Mi basta poco per stare bene.
Sono quella che era felice per come stava andando la giornata.
Mi sentivo serena, tranquilla ed in armonia con l’ambiente che mi circondava. Ho lavorato bene, senza affanni, riuscendo a portare a termine tutti i lavori della giornata; la pausa pranzo un po’ più lunga del solito in un bar dove ho potuto approfittare della carezza di un raggio di sole che si era posata sul mio tavolino e due chiacchiere con un’amica. Stavo davvero bene.
Poi, nel pomeriggio, una notiziaccia dal “capo”, anzi dalla “capa”, mi ha fatto dimenticare dello stato di grazia in cui mi trovavo. Ma ho imparato anche a reagire di fronte a certi eventi.
Io...
Si, sono io, quella che ha imparato che incazzarsi non porta da nessuna parte. Quindi prima di esprimere qualsiasi dissenso, se sono in preda a collera, conto fino a dieci e poi parlo. Meglio smaltire piuttosto che reagire in modo controproducente.
Questa sono io.
Quella che è capace di donare l’anima per poi rendersi conto che dare tutto equivale a dare niente, ma ancora continuo a dare l’anima (tra il dire e il fare c’è di mezzo il mare: si può solo migliorare).
Sono io…
Sono colei che ogni giorno scopre un pezzettino nuovo di se….

mercoledì 23 aprile 2008

...

... che l'unico pericolo
che sento veramente
è quello di non riuscire
più a sentire niente ....

sabato 19 aprile 2008

SOLITI PENSIERI SERALI


Che strana serata, stasera. Era da tanto che non ci riunivamo, cuore a cuore, questa tastiera ed io. Resto a casa stasera, e così sarà anche domani. Devo lavorare durante il week end, sono stanca morta e di uscire non ne ho la forza. Dunque ne approfitto per parlare con me stessa. Ho pensato tanto mentre rientravo a casa. Ho percorso quello stesso tratto di strada che lo scorso anno ho macinato più volte correndo come una pazza, rischiando di farmi ritirare la patente. Perché? Perché andavo incontro a lui e non vedevo l’ora che arrivasse e così, correndo, avevo l’impressione che quei minuti di attesa fossero più brevi, anche se eravamo legati all’orario di un aereo.
Viaggiare sul GRA, stasera, ripercorrere più o meno lo stesso tragitto, mi ha fatto pensare proprio all’emozione che provavo ogni volta che andavo a prenderlo all’aeroporto e, successivamente al viaggio verso casa, mano nella mano, a raccontarci tutte le cose che erano successe mentre eravamo stati lontani e con l’impazienza di arrivare per stringesi forte e fondersi l’uno nell’altra.
I ricordi fanno parte di noi e si imprimono nel nostro cuore in modo indelebile ed ogni tanto riaffiorano. Sorrido, pensando a quel periodo ed anche se ormai è andato non posso evitare che il suo ricordo vada a spasso nel mio cuore in assoluta libertà.

Serata strana, questa. Come un anno fa. Più o meno la stessa atmosfera, l’unica differenza è che l’anno scorso scrivevo che era notte fonda; ma stasera non credo che riuscirò a reggere più di tanto.
Sto lavorando ininterrottamente da due settimane, week end compresi, ma non mi lamento. Questa “trasferta” ha avuto i suoi lati positivi. Uno di questi è che ho incontrato vecchi colleghi che non vedevo da un po’ ed alcuni di loro sono anche amici, anche se non ci si frequenta moltissimo perché gli impegni quotidiani di ognuno portano a “trascurare” il resto, ma l’affetto rimane sempre e quando si ha la possibilità di stare un po’ più di tempo insieme è sempre una grande gioia.
Ieri, poi, ho incontrato un collega (amico) con il quale ho condiviso l’avventura bolognese. Oggi abbiamo parlato un po’, ci siamo confidati ricordando anche i vecchi tempi e le persone che abbiamo perso di vista strada facendo. Che peccato. E’ un vero peccato allontanarsi così.
Altro lato positivo è che ho conosciuto, o forse è meglio dire, approfondito la conoscenza di altre persone che incontro sempre nei corridoi del palazzo, ma con le quali non ho mai avuto altro tipo di scambio se non quello relativo a pratiche di lavoro. Insomma, si è un po’ più a stretto contatto, in questi giorni e questo fa piacere.

Ho riscontrato una realtà diversa. Ovvero, ho scoperto che il mondo non è solo quello del mio “circoletto” di amici di sempre, tutti con lo stesso stile di vita, lo stesso destino (se non identico, molto simile), gli stessi pensieri e le stesse paranoie e soprattutto lo stesso senso di “ritardo” che sta diventando la nostra malattia. Fuori c’è il mondo. Quello che vive e costruisce. Quello che va avanti. Quello che, muovendosi, alzando le “chiappe” ha fatto quel che c’era da fare mentre il mio “circoletto” , me compresa, stavamo a guardare. Questa sensazione provoca in me un immenso senso di fastidio, di panico, a volte, perché davvero ho come l’impressione si esser rimasta troppo a lungo a guardare fuori da una finestra il mondo che viveva la sua vita…

mercoledì 16 aprile 2008

RICORDI NOSTALGICI

http://www.youtube.com/watch?v=BITzJGcFA_I



http://www.youtube.com/watch?v=cd7t12qwmYM

Ah che bei ricordi, ragazzi!!!

A tutta la lista personalmente aggiungerei:

- la maglieria magica

- il piccolo chimico (quante fantastiche invenzioni - o pasticci -con la mia amichetta del cuore)

- il dolce forno (utilissimo considerati i fantastici dolci che faccio ora da "grande")

- il going (lo ricordate quel gioco composto da una palla tipo da rugby con due funi inserite all'interno e si inviava la palla da un'estremità all'altra?)

- i giochi: campana ed elastico

- le crystal balls

... lasciamo stare che è meglio!!!

martedì 15 aprile 2008

BENTROVATI



RESUSCITATA da questi quattro giorni di full immersion lavorativa.


Stamattina mi sembra strano stare a casa, mi sento come se non sapessi cosa fare, un po' disorientata. E' incredibile la capacità che l'essere umano ha di adattarsi alle situzioni in così breve tempo. Per quattro giorni la mia casa è stata un posto immensamente grande, circondato da prati che alla fine abbiamo smesso di rispettare "calpestandoli" per recarci da un posto all'altro, ormai con gambe e piedi che andavano per conto loro, i miei "vicini di casa" un migliaio di persone che andavano e venivano (ieri forse dieci mila, mi sembrava di essere in Valtur), l'unico argomento di conversazione: le elezioni, i seggi, le schede, gli scrutatori, presidente di seggio si o no? Avrò bevuto più caffè in questi quattro giorni che in un intero mese. Ma nell'insieme è stata comunque una buona esperienza (che avevo già vissuto due anni fa), insomma per quattro giorni, seppur stancanti, a livello fisico, almeno ho "staccato" la spina dal solito tran tran quitidiano e direi che ogni tanto ci vuole. Oggi a casa, a riposo, visto che ieri ho firmanto in uscita alle due di notte (se avessi dovuto dar retta al mio buon istinto di collaborazione avrei fatto mattina, ma non ce la facevo proprio più, davvero).


Certo che se oggi fosse stata una bella giornata di sole... ma lo sapevo già che oggi avrebbe piovuto. Meglio così. Si ciondola meglio in casa quando fuori piove!!!


BETROVATI A TUTTI!


A proposito, un pensiero lo voglio spendere in merito a queste elezioni.


A prescindere dal mio pensiero politico, mi auguro che il nuovo governo svolga un buon lavoro, mettendosi una mano sulla coscienza, un'altra sulla testa e ragionando con serietà sulle questioni da risolvere e le riforme da fare. Spero che alla fine, daje e daje, riusciranno a trovare la strada per rendere quaesto nostro Paese una "bomboniera" nei confronti del mondo.


... ho paura che sia solo utopia, ma voglio cercare di pensare che non sarà così...


(Immagine: MIRO' "La nuova Babilonia")

sabato 12 aprile 2008

Ah ... che sonno !!! P.S. il lavoro nobilita l'uomo (e la donna?)

Eccomi a casa.
Periodo di super lavoro pre - during e post elezioni che mi impegna 12 ore al giorno.
Sono passati solo due giorni e già stasera mi sento stanca morta, mi domando come sarà nei prossimi due giorni, considerato che saranno i più impegnativi.
Oggi pomeriggio, approfittando di una pausa, sono andata in macchina pensando di leggere un po' (sentivo un po' freddo e la macchina, parcheggiata al sole, mi era sembrato un ottimo rifugio ove scaldarmi un po') e... avrò letto una decina di pagine quando... mi sono svegliata dopo una mezz'ora! INCREDIBILE !!!


sono riuscita ad addormentarmi in macchina, senza alcuna vergogna. Sono proprio crollata senza rendermene conto.
'nnamo bbene!!!
Vabbè che stanotte ho dormito solo quattro ore, vabbè che ieri è stato tutto un corri - corri, quasi tutto il giorno in piedi, idem oggi, vabbè che è una rottura vera di scatole il lavoro che sto facendo, fatto - per il momento - di parecchi tempi morti, ma...



mi domando come sarà domani e dopodomani, ovvero i giorni più pesanti in assoluto, soprattutto lunedì.
Quindi, stasera a letto con le GALLINE... penso che non impiegherò più di un nanosecondo per addormentarmi!!!
Augurandomi che domani sarà una giornata di sole (almeno questo, si lavora meglio senza doversi congelare in ambienti freddi e angusti) auguro a Voi di goderVi la domenica al meglio e... non dimenticate l'appuntamento doveroso con il nostro sacrosanto diritto di "tentare" di migliorare le cose...
A ritrovarci... appena posso
:))

giovedì 10 aprile 2008

PIOGGIA di RICORDI


La pioggia dei giorni scorsi è caduta su di me portando con se una manciata di nostalgici ricordi.
Solitamente la pioggia, cadendo, lava via tutto, ma stavolta non è così, almeno non per me. Su di me ha scaraventato piccole memorie, ognuna contenuta in una sua goccia e non c’è stato ombrello a contenerli tutti, a ripararmi. Mi ha colta impreparata, o forse solamente più ricettiva ad accogliere dentro di me pensieri che avevo accantonato per un po’.
Serata nostalgica, questa. Ma va bene così. Non c’è dolore, non più, solo il rimpianto di non essere riuscita a vivere fino in fondo una situazione e non per colpa mia. E va bene anche questo. Doveva andare così.
Serata nostalgica, questa. Serata di pensieri. Pensieri e non più ricordi. Non sono qui a ricordare quello che è stato, ma penso a cosa mi ha lasciato, cosa mi ha insegnato l’aver vissuto ciò che improvvisamente si è impossessato della mia mente giorni fa.
Questa è la conseguenza del tempo che passa. Di quel gran dottore che è il tempo. Lui sa guarire ogni ferita, anche la più grave, la più profonda. E i ricordi portati dal temporale ora sono pensieri, pensieri rivolti anche a me stessa che stasera sono qui e mi sento fuori posto, come se fossi seduta su una bolla di sapone, su qualcosa di etereo che potrebbe svanire da un momento all’altro. Mi sento come sospesa nel vuoto, che strana sensazione.
Non riesco a sentire la notte che è fuori, sarà perché non è ancora notte, non so. Ma so bene che tutto passa. Tutto passa e se ne va, non c’è niente che dura per sempre.



lunedì 7 aprile 2008

LA VITA E' ADESSO (2)


…All’improvviso sentire un tuffo nel cuore ed accorgersi che stanno riaffiorando vecchie emozioni che avevo accantonato…
…continua il fluttuare dei miei pensieri viaggiando tra i ricordi che questo mio disco evoca…
ma che giorno è? È tutti i giorni ed una sera ogni sera e questa sera come le altre, che si siede accanto e non c’è niente che ritorni”, ma non è vero, qui torna tutto!!! Questa sera poi è davvero un susseguirsi di pensieri e ricordi, sarà che per tutta la giornata non ho fatto altro che pensare con fare nostalgico. A volte è bello tornare con la mente a quella che è stata la tua vita passata. Certe cose che avevo accantonato si sono prepotentemente riproposte a me, facendomi riflettere e così mi accorgo che oltre ad essere passato davvero tanto tempo questo mio tempo equivale proprio ad una “vita” e mi viene voglia di tirare le somme, ma non so se sia un bene farlo.
Così mi ritrovo qui a pensare, in questo spazio, in quest’epoca “ dove il tempo inganna gli orologi e questa corsa assurda per domani” rendendomi conto che è stata davvero sempre una corsa, per arrivare dove, però, non lo so, perché a volte mi sembra di non essere arrivata da nessuna parte.
Quanti progetti, quante domande, quante aspettative aveva quella bambina che “giocava con le barchette coi gusci delle noci”, ricordo che bersagliavo mia madre di domande su com’era la vita da grandi e la imitavo, con la fretta di crescere… “tu fretta di vivere qualcosa e ogni cosa è già un ricordo liso…”… macchè ricordo liso! Continuo a pensare, sarà che poi adesso è quasi Natale e mi viene in mene una foto che ho da bambina, sotto l’albero di Natale con la camicia da notte e certe pantofoline rosse… che tenerezza! Che ne sapevo, allora che quest’anno, nel 2007 avrei passato un Natale talmente nostalgico. “la ragazzina sembra appesa a un palloncino e tra i suoi teneri polsi trema già un destino troppo grande”, ma ognuno di noi ha un destino troppo grande, basterebbe saperlo gestire; forse io non ho saputo farlo o forse sono semplicemente un’inguaribile, incorreggibile incontentabile. Avevo 18 anni, poi sono arrivati i 20… adesso sono a 40… (in matematica me la sono sempre cavata bene)… si impara a conoscere il mondo, piano piano e magari si scoprono anche realtà sgradevoli che, se anche non ci appartengono direttamente, ci portano a riflettere e a pensare che il mondo non è “un posto dove il mare è grano azzurro e un saluto di gabbiani” perché esistono anche “le borgate, la calce e i polveroni, i bucati da mille finestre uguali che si mangiano la campagna”e non solo… mi viene da pensare a tutti quegli “uomini persi nel mondo e dal mondo” e mi domando perché non sia possibile vivere tutti allo stesso modo, serenamente, semplicemente con gioia e serenità senza lasciarsi andare a comportamenti malavitosi o più semplicemente ad arrancare ogni giorno per la sopravvivenza. Certe cose non si possono ignorare. Non si può ignorare “chi dorme in un angolo pulcioso” e “chi compra la vita degli altri vendendogli bustine e la peggiore delle vite”… io non riesco ad ignorarlo, anche se poi, da qui, da dietro questo monitor è semplice parlare… ma questo è il mondo che mi si è aperto, crescendo, si, ho conosciuto anche questo, ho saputo che esiste anche questo e non solo l’alberello bello sotto il quale ero qualche anno fa con le mie pantofoline rosse (con il cinturino dietro perché ero davvero troppo piccola per una pantofola in piena regola).
E così, crescendo, il tempo è passato e fortunatamente quell’amica che ero a quei tempi, con il timore che non sarebbe più stata la stessa cosa, è ancora qui in compagnia di tutti gli affetti che temeva di perdere in quel preciso istante in cui avrebbe cambiato quartiere. Queste sono le fortune della vita!!! E direi che la famiglia cresce, è cresciuta e sebbene qualcuno è dovuto scendere dal treno perché arrivato al capolinea, qualcun altro è salito ad allietare il proseguimento di questo mio e nostro viaggio. E pensando e ripensando è passata una settimana dal ritrovamento di quel mio famoso disco. Benedetto Baglioni che mi provoca tutto questo! Benedette le emozioni che chiunque riesce a provocare nel prossimo! E continua lo scorrere del tempo, “oggi è quasi un secolo di noia e che si fa domani? e dopo? e poi nei prossimi vent'anni?” Ma è giusto porsi queste domande? Ho sempre pensato di no, ho sempre vissuto alla giornata, però adesso mi rendo conto che forse…forse, una micro domanda, un micro programma, un micro progetto bisogna pur farlo. Un obiettivo da raggiungere per non trovarsi, un giorno, con il rimpianto di aver “lasciato andare un giorno per…”. Si sa, la vita è fatta di alti e di bassi. Un giusto bilanciamento, si spera. Si cade e ci si rialza. Si sale e si scende. Oggi va bene e domani forse meno bene. La cosa che più mi rende felice è sapere di avere sempre qualcuno, al mio fianco, “che mi ricambia gli occhi in un istante immenso, sopra al rumore della gente” e questo per me è veramente l’unico senso della vita!

“domani ci sarà altra gente
occhi diversi e voci
e un cuore per segnare
le ore lente
e gli anni veloci…
noi domani andremo un po' più in fretta
riprenderemo fiato
dentro un'altra sigaretta
e domani e passato…”

Domani non avrò più il timore di cosa e come sarà. Domani non sarà un nuovo giorno… domani sarà UN GIORNO NUOVO!!! (anche se sarà di nuovo martedì).

sabato 5 aprile 2008

venerdì 4 aprile 2008

APPUNTAMENTO

Domani mattina, dalle 8,00 alle 10,00 all'Artibar

in onda su Tele Radio Stereo (92,7 mhz)

VI ASPETTIAMO !!!

mercoledì 2 aprile 2008

STANOTTE

Resta con me
Stanotte
Non andare via
Dormi con me
Non te ne andare
Non è per fare l’amore
Ma per vivere l’emozione
Di trovarti al mio fianco
Al mio risveglio
Ho solo questo desidero
Perché non c’è
Intimità maggiore
Che abbandonarmi nel sonno
Sapendo che tu stanotte
Mi sarai accanto

martedì 1 aprile 2008

AMORE IMMAGINARIO



Ti ho sognato tanto da bambina ed ancora ti sogno oggi.
Ti ho immaginato fantasticando
e domandandomi come saresti stato.

Ho un’idea, dentro di me,
un’idea di te ben precisa
e ti cerco così, proprio così come ti immagino
e come ti cantano i poeti
e i maggiori cantautori del nostro tempo.

Sai essere dolce e romantico,
forte e rassicurante,
tenace e caparbio,
gentile e generoso,
ma sai anche far soffrire a volte.

Ti sogno qui con me,
una parte importante del mio cuore,
quella parte che lo fa battere forte
e che sa inebriarmi l’anima.

So che sei grande
come di più grandi non ce ne sono,
io lo so che tu sei così.
Sei assoluto.

Sei l’Amore.

Credo anche di averti incontrato,
una volta nella vita,
anzi ne sono certa.

Per un po’ sei stato così
come ti avevo immaginato.
I primi tempi eri delicato,
emozionante, coinvolgente
per poi allontanarti da me
lasciandomi sola,
spezzata a metà
tra il ricordo di quello che è stato
e il rimpianto per ciò che non ho costruito.

Ti ho continuato a sognare, però.
Nonostante tutto ho sempre avuto la certezza
che in qualche posto del mondo
tu fossi, come me, alla mia ricerca.

Ti ho cercato negli occhi
degli uomini che ho incontrato,
in ognuno di loro ho trovato
un pezzetto di te,
ma mai completamente.

Nessuna delle mie storie h
ha avuto quella completezza
che so che esiste,
ma che non riesco a trovare.

Ed allora continuo ad aspettarti…
sperando di non vivere in un’illusione.


AnnaGi