lunedì 2 agosto 2010

IMPAZIENTE ATTESA

Eccola lì.
Di nuovo la stessa storia.
Quell’impazienza che ben conosceva; la vedeva guardarsi allo specchio e non riuscire a trovare la sua immagine riflessa, tanto andava veloce.
Correva alla velocità della luce in preda a mille pensieri e supposizioni alla ricerca di chissà cosa.
A quel punto la domanda nacque spontanea:
“com’è possibile che dopo ben cinque giorni non mi abbia ancora chiamata? Per quale motivo, se non quello di voler uscire con me, di volermi conoscere meglio, mi ha chiesto il mio numero di telefono se poi non lo usa?”
Solitamente le capitava il contrario. Insomma, non che lasciasse in giro il suo numero come se niente fosse, ma quando lo faceva era matematico che poi venisse richiamata. Ma stavolta no.
La corsa di quell’impazienza frenetica stava rallentando e poi, d’un tratto, l’impazienza cedette il passo all’indifferenza………………………