lunedì 11 settembre 2017

SOTTO QUESTO CIELO

Impossibile descrivere la bellezza del cielo stasera al tramonto.
Non l'ho fotografato, non potevo farlo, ma mi sono resa conto che sarebbe stata impresa ben ardua trasmettere con uno scatto tanta emozionante bellezza.
E così ho potuto goderne appieno.
C'ero dentro con tutti gli occhi e il cuore e i sensi.
Ero sotto quel cielo carico di nuvoloni blu dai contorni rosati, tendenti al salmone.
Piccoli spruzzi di arancio erano i raggi del sole che si univano con amore alle nubi, ...tanto da far pensare ad una sala gremita di angeli in festa impegnati in chissà quali celestiali danze e spostando lo sguardo più in là il cielo era terso, azzurro, attraversato da pagliuzze ramate e una sola nuvola piatta e lunga, come un'isola deserta in mezzo all'oceano.
Dorata, di un oro intenso, forte, pregno di energia.
Portatore di energia.
E di sogni.
di buoni pensieri.
E mi sono domandata come sia possibile che sotto tale meraviglia accadano eventi tanto brutti e disastrosi. Come può la natura essere tanto generosa ed ugualmente distruttiva?



giovedì 7 settembre 2017

Da MASSIMO GRAMELLINI... Riflessioni

Da sempre gli uomini si chiedono se esiste una vita dopo la morte, ma forse la domanda che dovrebbero farsi è se esiste una vita prima della morte.
Quella che viviamo è una vita o un sonno senza sogni?
Spiritualità significa risveglio. Consapevolezza di sé, del proprio talento, della propria missione nel mondo.
Ma quanti hanno davvero voglia di svegliarsi?
Molti preferiscono stordirsi con emozioni violente e sostanze chimiche.
La maggioranza si accontenta di distrarsi: calcio, tv, centri commerciali, un’intera industria dello svago è stata costruita per consentirci di pensare ad altro, cioè a tutto tranne che al fatto che stiamo dormendo.
Qualcuno, quando proprio non ce la fa più, va dallo psicologo.
Ma solo per avere un po’ di sollievo, non per curarsi sul serio.
Semmai vorrebbe che fossero gli altri a prendersi cura di lui.
Però neanche il più grande psicologo del mondo può svegliare la Bella Addormentata.
Soltanto il bacio del Principe Azzurro che si trova dentro di noi.
Ma se dipende da noi, perché non ci svegliamo?
Il risveglio incute paura. Non dell’ignoto che troveremo, ma del noto che avremo perduto.
E’ sempre la paura di perdere qualcosa, fossero anche le sbarre della propria prigione, a tenere in gabbia l’essere umano.
La paura, non l’odio, è il contrario dell’amore.
Infatti è impossibile amare quando si ha paura.
Esistono due sistemi per svegliarsi.
Il più comune è il dolore.
Quando la sofferenza ti arriva addosso, o ti annichilisce o ti sveglia.
Muori dentro per rinascere fuori.
Eppure ci si può svegliare anche in modo meno violento: attraverso l’ascolto di sé e degli altri.
Se il cuore fosse un organo esterno, non sarebbe bocca, ma orecchio. Ascoltare, sentire.
Separare l’Io eterno (che non significa infinito, ma fuori dal tempo) dal Me transitorio, dalle sue emozioni e dai suoi desideri ingannevoli, è la condizione per essere realmente vivi.
Per non rischiare di dimenticarmelo, metterò in valigia il manualetto di padre Anthony De Mello «Messaggio per un’aquila che si crede un pollo», dove ho ritrovato gran parte delle cose dette fin qui. Nel Mondo che Inizia non so se riuscirò a diventare aquila, ma vorrei smetterla una buona volta di passare per pollo.

MASSIMO GRAMELLINI