giovedì 15 gennaio 2009

UNA SFIDA CON NOI STESSE


Lisa si svegliò, quella mattina e tutto le apparve diverso. Vide il sole fuori dalla finestra e si accorse che era estate. Per la verità lo era già da un po’, solo che non se ne era accorta. O meglio non la sentiva. Proprio lei che viveva d’estate. Che viveva aspettandola e se ne nutriva. Adorava il sole, il mare, l’atmosfera di vacanza che si respirava nell’aria. Quell’anno, però, fu diverso. Spesso si era lamentata del fatto che non le sembrava fosse estate e così arrivò al mese di agosto con la sensazione di non aver vissuto. Trascorse mesi chiusa in se stessa. Nei suoi pensieri, nel suo amore ed anche nel suo dolore. Giorni al buio, vivendo solo di quel raggio di sole che le portava lui, ed anche se non era un raggio continuo, lo aspettava sempre con impazienza e con amore, accontentandosi.
Ed ora eccola qua! Improvvisamente ha aperto gli occhi e si è accorta che il sole è lì fuori e non è solo quello che le dona lui, anzi, quel raggio di sole momentaneo ha sempre celato, dietro di se, nuvoloni ed acquazzoni interminabili. Vere e proprie tempeste nel suo cuore ogni volta che se ne è andato lasciandola sola in balia del suo dolore. “Tornerò presto” … ma stavolta era certa che non voleva più che tornasse. Non ne vedeva più il motivo. Non voleva più ancora temporali. Non più ancora sofferenze. Non più ancora menzogne. E con coraggio andò verso lo specchio, provando a guardarci dentro e vedendo la sua immagine riflessa. Dapprima è stato doloroso guardarsi, guardare in faccia la realtà perché non riusciva a vedere la splendida donna che era, e provava pena per se stessa. Ma poi è riuscita a guardare e a provare ammirazione per il suo coraggio. Ha sempre amato le sfide. Soprattutto quelle con se stessa. “Fatti coraggio” la incoraggiò il suo sorriso al di là dello specchio, “questa non è una sfida grande, però vale la pena di vincere ancora una volta!”

Dedicato a tutte quelle donne che non hanno il coraggio di cambiare quel che non fa loro bene. A tutte noi donne che abbiamo ancora tanto da donare ed, ancora, un grande dovere verso noi stesse: quello di stare bene!!!

AnnaGi (agosto 2007)

10 commenti:

  1. Mi pare che a differenza delle donne, gli uomini abbiano la tendenza a lasciare un po' di speranza, nel momento del distacco , ad un eventuale futuro riavvicinamento. Mentre la donna se pone termine ad una relazione è perché non ne può più ed è una scelta definitiva.

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  2. @ ASTERIX
    mi piace sempre quando un uomo da una qualche spiegazione al loro modo d fare. Grazie

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  3. Annagi, posso dire che:
    "NON ESISTE NIENTE DI PIU' IMPORTANTE NELLA VITA, SE NON QUELLO DI CAPIRE CHE NOI SIAMO UNICI...
    Quando si capisce quello, le battaglie non fanno paura proprio per niente..riesci a capire che hai in mano il centro del tuo "io"...
    Il resto ti scivola via..soprattutto le cose che ti fanno stare male...
    Un bacione grande.

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  4. @ DAVIDE
    è verissimo!!!
    Grazie :)

    @ STELLA
    grazie a te!
    Abbiamo bisogno sempre di ricordarci di quanto siamo uniche e quanta forza abbiamo dentro e se non riusciamo a ricordarlo da sole, ci sono le amiche, le sorelle, le altre donne a rinfrescarci le idee e farsi coraggio l'un l'altra... no???

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  5. Parole sante...!

    Hai visto il mio biglietto da visita nel post precedente?

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  6. .. hai raccontato la mia storia vero??

    GRAZIE..

    Asterix.. visto che ti sei reso disponibile.. posso farti una domanda da un milione?
    Gli uomini, in effetti, lasciano sempre qualche spiraglio, in genere, nelle chiusure..
    Perchè?
    Perchè davvero ci credono in un potenziale futuro, o perchè lasciare uno spiraglio è più facile? e crea meno sofferenze alla persona abbandonata?

    E ancora.. lo spiraglio aiuta a superare la separazione, o aiuta a crogiolarsi nella speranza e non ci fa andare avanti??

    Grazie per il bellissimo post, AnnGi..

    .. mi permetto di aggiungere che ci sono anche tante situazioni a parti invertite.. quindi esprimo solidarietà anche a i tanti maschietti bistrattati...

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  7. @ STELLA
    parli del biglietto nel tuo post?
    si l'ho visto

    @ BALUA
    bella domanda. Chissà se Asterix si presterà come "consulente speciale" a questo nostro comune interrogativo?
    Buon fine settimana :))

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  8. Ognuno di noi ha desiderato, almeno una volta nella vita, di essere diverso da quello che è, magari sperando di cambiare la propria identità da un giorno all'altro.
    Cambiare. Oggi sembra più facile. La tecnologia ci permette innanzi tutto di intervenire sul nostro corpo. Possiamo cambiare il nostro sesso oppure il volto, che da sempre è espressione più diretta della nostra identità. Ma la società moderna spinge ognuno di noi a ridefinirsi anche su un altro piano, imponendoci di interpretare ruoli diversi e sempre meno delineati. A differenza delle passate generazioni non ci identifichiamo più con un lavoro, perché probabilmente lo cambieremo più volte, nel corso della nostra vita. Questa condizione ci garantisce più libertà nel costruire la nostra individualità, ma presenta anche un lato problematico perché numerose sono le sollecitazioni, i modelli a cui possiamo ispirarci. Tutto ruota intorno a una domanda: che cosa vuol dire cambiare? Cambiare non vuol dire solo trasformarsi in altro da sé, ma anche diventare se stessi. In questo caso il desiderio di cambiare rientra nella costruzione della propria identità e rappresenta il senso pieno della crescita di una persona verso la sua maturazione. Il percorso è segnato da continui sforzi per migliorare e da conflitti da risolvere, perché il cambiamento è innanzi tutto il frutto della conoscenza di sé, ottenuto dal confronto costante con la realtà esterna e il proprio modo d'essere. Ma se tutto deve cominciare dal riconoscimento dei propri limiti, il vero cambiamento non è forse quello di sapersi accettare?

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