domenica 3 maggio 2009

ANCORA A RUOTA LIBERA, MA NE AVEVO BISOGNO


Sono qui, davanti alla mia hoja en blanco, come sempre meno spesso accade.
O meglio come sempre meno spesso accade che la “hoja” venga riempita.
Lo lascio sempre più spesso in bianco il mio foglio, la mia pagina di word… per non pensare, chissà, o per non voler dire… chissà…
Mi sento lievemente malinconica e non ne comprendo il motivo, non vorrei essere ancora in balia dei miei ormoni (sembrerebbe una tipica sfuriata ormonale, perché in realtà sto bene… troppo bene).
Avevo iniziato dall’ultima pagina, un inizio un po’ strano se vogliamo, e da lì ho proseguito riempiendo fogli su fogli perché il mio foglio non lo volevo vedere bianco; perché non mi andava giù il fatto che qualcuno avesse scritto la mia storia per me; perché volevo che su questo foglio ci fossi sempre e solo IO e non altro… e mi accorgo che stavolta è un po’ come un tempo, quando andavo a ruota libera, senza avere un progetto preciso di scrittura.
Sento che mi mancano ancora un po’ le parole, ma comincio a “fluidificare” e chissà, magari blaterando blaterando qualcosa riuscirò a tirar fuori.
Oggi…
... oggi mi sono “svegliata”.
Si, ogni tanto mi accade… risvegliata… risorta… uscita da un letargo?
È come essere uscita dal “castello”. Da un castello buio e freddo. Dalla torre del castello.
Sì, un po’ è così. Ho parlato un po’, (parlare e confrontarsi con un’amica serve sempre, soprattutto quando ci si conosce e ci si vuol bene), ho riflettuto (poco forse – o sufficientemente… ma credo non sia mai abbastanza), e mi sono resa conto che sono stata troppo tempo chiusa (o rinchiusa) in me stessa, nella mia corazza dura e ruvida. Mi sono barricata per troppo tempo dietro di essa cercando di “proteggere” ogni sfera della mia anima, ogni settore emotivo, ogni piccolo angolo di cuore che sentivo vulnerabile più del normale.
Ho voluto occuparmi di loro (cuore ed anima) personalmente concentrandomi forse TROPPO su di essi fino a "storpiare" il mio volermi occupare di loro
Vagando in una foresta di pensieri inquieti (frase non mia, l’ho rubata non so più dove, mi ha colpita e l’ho rubata… perché… rende), dicevo… vagando per lungo tempo in una foresta di pensieri inquieti, fino a poco tempo fa, ho rifiutato ed allontanato persone che forse mi vogliono bene, che forse me ne vogliono ancora… ho rifiutato ed allontanato possibilità di confronti; poi li ho cercati, però, ed è forse proprio grazie a quei confronti-scontri che pian piano ho aperto la porta del castello, ho tirato giù il ponte levatoio ed ho fatto un giretto fuori per vedere cosa mi offriva quel parco immenso nel quale era immerso il palazzo. Certo … i coccodrilli sono sempre lì, nel fossato… non si sa mai!!! Ma io intanto giro per i “giardini reali”, incontro e conosco e riconosco la primavera, annuso gli odori dell’erba appena tagliata e che tra poco crescerà di nuovo.
È la natura… che va avanti, che cresce creando meravigliose e nuove forme di vita… e perché mai io dovrei non parteciparvi? Sto aprendo anche le finestre del castello perché voglio che entri di nuovo la luce vera del sole e, quando sarà, anche la luce grigia dei temporali. Non mi fa più paura – adesso – un temporale…
Sarò anche un po’ malinconica, ma mi sento serena dentro e soprattutto sento che è ora di ascoltare nuovamente la voce del cuore… che dica quel che dica… va ascoltata comunque!

10 commenti:

  1. Anna, un bel giro è quello che ci vuole..brava, anzi ottimo..
    Bacione.

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  2. Ben ritrovata Anna...
    Serena notte

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  3. @ DAVIDE
    fortunatamente il clima va facendosi sempre più mite e consente di fare dei bei giri
    buon inizio di settimana :)

    @ MAURIZIO
    ehy! Ben tornato, si sentiva la tua mancanza!

    @ BALUA
    si, tornata... speriamo :)
    bacione

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  4. Non si può essere sempre in linea coi nostri desideri, letterari o meno. Credo di capire anche se il nostro intimo è una sfera segreta e una piena comprensione somiglia più ad un miracolo che alla realtà. Ma la solitudine, quella vera fatta di fogli bianchi e vuoti sui quali c'è sta scitto solo la nostra impotenza, è una malattia pericolosa. Credimi sulla parola. Vorrei anche invitarti a prendere nota del mio blog "nuovo", diretta emanazione di un altro che conoscevi e che ormai è silenzioso: IL BUIO OLTRE LA SIEPE.
    Scrivi Anna, scrivi in libertà io ti leggerò. Buona giornata.

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  5. @ SESAMO
    è un piacere ritrovarti, Enzo. Prendo subito nota di questo tuo nuovo blog.

    I fogli bianchi, che rimangono tali per troppo tempo sono davvero pericolosi, perchè esprimono un malessere, una gran confusione, ma a volte accade che se il mio foglio (questo foglio) lo lascio bianco è solo perchè ho davvero troppe cose da fare che non mi lasciano più il tempo di fermarmi e parlare un po' con lui.

    Grazie per essere passato, e grazie per l'incitamento che è sempre prezioso :))

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  6. @ STELLA
    ... ma che bella questa dichiarazione!
    Ogni tanto fa bene sentirselo dire
    Mi fa piacere :))

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  7. leggere l'intero blog, pretty good

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