mercoledì 26 marzo 2008

LA VITA E' ADESSO (1)

All’improvviso sentire un tuffo nel cuore ed accorgersi che stanno riaffiorando vecchie emozioni che avevi accantonato…
È quanto mi è successo questa mattina. Sono uscita di casa più incazzata del solito, insomma un martedì in piena regola (eh si perché per me il martedì è il giorno più brutto e pesante di tutta la settimana), nebbia, fari accesi e tergicristallo a tutta birra perché non riuscivo a vedere un tubo. Poi inserisco un cd nello stereo della macchina ed ecco che la nebbia si è diradata!!! Una prima nota, poi la seconda ed oltre alla felicità di aver ritrovato quel benedetto cd che cercavo da tempo ho assaporato la gioia di riascoltare in me quelle vecchie emozioni. “La vita è adesso…e ognuno in una stanza, in una storia…” già, la vita è adesso, lo è da 40 anni a questa parte e non me ne sono accorta. Eppure mi sta battendo forte il cuore quindi è vero che è adesso: più vita di questa! Ripenso a chi sono io, a come sono io. Penso ad un dato certo, all’unico punto fermo della mia vita: i miei affetti, le mie amicizie più care, all’affetto infinito ed incondizionato che ho per loro e che a volte non ho dimostrato. Ma so che ci sono e ne sono felice. “l’amico è una finestra sola per contenere tutto il mondo ed un armadio a specchi con la carta ed i ricordi messi dentro”… Avevo 18 anni, penso, mentre ascoltavo queste note, sembra scritto da me quest’intero disco. Quanti ricordi in quell’armadio, chiuso per molto tempo. Tanti ricordi. Un amore che sembrava vivere e sopravvivere nell’eternità, nonostante le difficoltà che la vita, già a quei tempi stava riservando per me. Momenti difficili, sapevo che qualcosa sarebbe cambiato, non mi piaceva e non riuscivo ad accettarlo eppure eccomi qui, ormai è andata. Ricordo tutto come fosse ora, le gite in moto, le prime vacanze insieme, le scritte sui muri, i timidi baci che piano piano diventavano sempre meno timidi…
Un’amicizia che mi ha regalato un rapporto bello, bello come l’amore che può esserci tra sorelle e mai come in quel periodo (e come adesso) mi sentivo vicina a legata a quell’amica / sorella che sapevo dover lasciare…”l’amico mette su il caffè e in fondo sa dentro di se che non sarà mai più lo stesso, si studia le scarpe e la strada dov’è…” e così studiando percorsi e mandando indietro lacrime amare pensavo che sarebbe finito tutto per un inutile, banale, ingiusto trasferimento pensando che da lì a poco sarei stata“sola in mezzo al mondo con l’ansia di cercare un bene più profondo”. Questa è la mia forza, spingere avanti il cuore ed il lavoro duro (come continua a cantare il mio bel cd) e la sera, quando rientravo a casa, era una gioia poter abbracciare i miei genitori, nonostante la paura dei cambiamenti che mi aspettavano, anzi forse proprio in virtù di questi temuti cambiamenti ero felice di avere anche loro in quel momento. “no va tutto bene, ho dormito poco, fino a che la vita tiene e va avanti il gioco” e stavo male, ma non glielo dicevo. Mia madre “che portava in tavola una domanda di dolcezza” e che mi domandava cos’avessi ed io a far finta di niente perché, si sa, a quell’età si evita a volte il confronto e la confidenza con i genitori.
Pensieri su pensieri in questo tragitto verso l’ufficio. Sono emozionata. Adesso ricordo con nostalgia, ma una lacrima mi sta scendendo giù, sarò patetica, ma mi succede così, cosa posso farci?
Ero una ragazzina, una ragazzina pura, ingenua e soprattutto leale e sensibile e questo mi è rimasto ancora oggi, ringraziando il cielo. Non sono bastate le batoste ricevute, continuo a porgere l’altra guancia e a pensare a quella “ schienuccia di uccellino che si curva e si vedono gli affanni dei tuoi domani e dei tuoi pochi anni”. Si curva…MA NON SI SPEZZA!
E penso e ripenso a mio padre, al suo sguardo tenero, al suo carattere allegro, alle sue canzoni, al suo estro, alla sua dolcezza, sento ancora il suo profumo, lo ricordo perfettamente e ricordo la sera, a cena, a volte la sua barba incolta e la luce della tv che illuminando la faceva sembrare d’argento… ed io “ nascosta in fondo a un’amarezza a far finta che il mondo sia un bel posto” aspettavo la pubblicità… la pubblicità che nella mia vita significava un attimo di pace, un giorno in più da poter trascorrere con i miei affetti più cari… aspettavo quel giorno… chissà… “l’amico pensa a casa sua tra un mese deve andare via e in ogni angolo vissuto lascia una spina di nostalgia” ..io ci pensavo… pensavo al futuro domandandomi come sarebbe stato e soprattutto chiedendomi se avrei avuto ancora voglia e possibilità di sognare...ed oggi sono sempre più convinta che NON C’E’ MAI FINE AL VIAGGIO ANCHE SE UN SOGNO CADE…
Continua….

7 commenti:

  1. Ripensando al "mio" Baglioni... e sulla scia delle emozioni provate, anzi ritrovate... beh... questo è quanto

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  2. Quanti ricordi. :) E' bello ripercorrere e rivivere, seppure nella mente, le cose che ci sono successe. :D

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  3. La vita è un "viaggio" e come nei viaggi facciamo foto che rimangono nella nostra mente e una volta tornati a "casa" riviviamo tutte le emozioni e le esperienze.

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  4. bel racconto! Non riesco ad immaginare quello che si riesce a provare rivivendo vecchie sensazioni, forse xchè io faccio semrpe di tutto per cacciare indietro il passato e guardare avanti, ma nn è detto ke sia la cosa più giusta da fare

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  5. Anche io adoro Claudio Baglioni

    E NON LASCIAR ANDARE UN GIORNO
    PER RITROVAR TE STESSO
    FIGLIO DI UN CIELO COSI' BELLO
    PERCHE' LA VITA E' ADESSO

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  6. Il MIO (e sottolineo mio) Claudio mi fa compagnia da quando avevo 15 anni. Alle sue canzoni sono legati i miei ricordi di ragazzina, ragazzetta, ragazzona e... donna.
    Quando ho ritrovato quel CD le emozioni sono raffiorate (o riaffiorate?) in un baleno... a tra poco la seconda ed ultima parte.

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