domenica 15 febbraio 2009

senza titolo



Ma si, al diavolo tutti!
Al diavolo chi non ha saputo amare, chi non ha saputo apprezzare, chi ha fatto solo soffrire.
Basta ricordi, basta ancore di non salvezza, basta catene ai piedi del cuore che impediscono di respirare aria nuova.
Basta con i sospiri che scandiscono le ore che precedono notti di incubi e rendono bui i notturni neandri dell'anima.
Basta!
E' ora di rinnovarsi, adesso che è tutto chiaro, ora che è quasi primavera e che tutto rinasce intorno a noi.
E allora che rinasca anche il nostro essere... in qualsiasi modo esso sia, basta che sia rinnovato...


5 commenti:

  1. C'è un momento in cui i ricordi, anche quelli più dolorosi, non fanno più tanto male... è il momento in cui ti liberi della loro catena, del loro aspetto più cupo... e magari conservi solo il lato migliore, quello che ti serve per comprendere che è comunque la tua vita, giusta o sbagliata che sia... è stata ed è la tua vita... e oggi respiri aria nuova... e sei pronta a rimetterti in cammino... alla fine della strada c'è sempre un porto sicuro... forse quello al quale eravamo destinati da sempre...
    Un abbraccio grande Anna...

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  2. OHHHH LAAAAAAAA....Finalmente hai deciso di cambiare!!!!...brava...son contento..
    Un bacione..

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  3. @ MAURIZIO
    si è così, è proprio come dici tu. Riesci sempre a riuassumere quello che io cerco di scrivere i n quattro parole
    Grazie!

    @ DAVIDE
    non ho deciso, è successo, sta succedendo e la cosa non mi dispiace affatto
    :))

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  4. «I ricordi, un inutile infinito,

    ma soli e uniti contro il mare, intatto,

    in mezzo a rantoli infiniti…

    Il mare,

    voce d’una grandezza libera,

    ma innocenza nemica nei ricordi,

    rapido a cancellare le orme dolci

    d’un pensiero fedele…

    Il mare, le sue blandizie accidiose

    Quanto feroci e quanto, quanto attese,

    e alla loro agonia,

    presente sempre, rinnovata sempre,

    nel vigile pensiero l’agonia…

    I ricordi,

    il riversarsi vano

    di sabbia che si muove

    senza pesare sulla sabbia,

    echi brevi protratti,

    senza voce echi degli adii

    a minuti che parvero felici…».

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