lunedì 1 dicembre 2008

IL MIO GIARDINO

Mi sono girata un’ultima volta. Gli occhi umidi di lacrime. Il cuore non so più se stava battendo forte o se si era fermato, paralizzato dal dolore. O solo dalla tristezza. Guardavo quel giardino e sapevo che quella sarebbe stata l’ultima volta. Si, proprio l’ultima volta. Si stava chiudendo una parentesi importante ed un’altra, davanti a me, era pronta ad aprirsi. Ma io continuavo a guardare indietro, quel giardino che diceva tutto di me. Non lo avrei sentito più mio. Mi sarei sentita un’estranea da domani in poi, tornandoci. Forse sarei stata un’ospite, chissà se gradito o no? Ma già in quel momento lo vedevo con occhi diversi, tutto stava cambiando. È impressionante come cambiano velocemente le cose. Quel giardino aveva rappresentato tutto per me. La mia infanzia, i miei giochi, la prima bicicletta, i fiori, gli alberi di susine ed un custode che ci concedeva di innaffiare le aiuole nei caldi pomeriggi estivi. In quel giardino c’era tutta la mia vita passata ed ora lo stavo lasciando, per tutta la mia vita futura. Ero triste. In quell’ultimo sguardo ho rivisto tutti i miei anni scorrere davanti agli occhi come tante diapositive, un flash impressionante, una fitta alla bocca dello stomaco. Non volevo andarmene. Non volevo affrontare nessun’altra novità. Volevo rimanere nel mio giardino. Io ci stavo bene lì e mi domandavo perché mai mi stavano portando via? Perché mai, adesso, in quell’ultimo sguardo, la mia breve vita si stava mostrando a me in veste completamente nuova? Cosa rappresentava per me quel giardino? Cosa c’era in quel giardino? Temevo la novità. Avevo paura di non trovarmi bene in una nuova realtà. Avevo semplicemente paura di crescere!

19 commenti:

  1. In quel giardino c'era il tuo essere bambina...i tuoi amici, i tuoi giochi.
    Forse eri già più adulta della tua età, sapevi che la vita reale non era quella che vivevi in giardino..ma peggio..molto peggio..
    Allora ti aggrappavi a qualunque cosa, pur di non lasciar scappare il tuo giardino..volevi essere solamente Annagi
    Ovviamente poi si cresce, e non è tutto peggio come pensavi, certamente non sarà mai come essere dentro il tuo giardino, ma la vita va vissuta tutta..e in tutte le fasi...
    Questi ricordi sono FANTASTICI.
    Ognuno di noi li ha..ED E' UN BENE CHE CE LI RICORDIAMO..
    Un bacione

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  2. forse non iNporta cosa ci fosse in quel giardino lì, importa solo che ti segua. se ti ha seguito, allora tutto il giardino è venuto con te.

    un abbraccio

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  3. Penso che ognuno di noi abbia avuto un giardino o un cortile, che ogni volta che ci si andava diventava una giungla inospitale o un campo di calcio o una pista per biciclette e addirittura una casa per giocare a “mamme e figlie”!. Era il luogo dove ci sentivamo sicuri e protetti. Era il luogo dove avremmo potuto passarci tutta la vita e quando ti dissero che bisognava lasciarlo, come dice bene tu, “… una fitta alla bocca dello stomaco”. L’ultimo sguardo, con le lacrime agl’occhi, è per imprimersi nella mente tutto: l’angolo dove ti nascondevi, il punto dove sei cascato sbucciandoti il ginocchio, gli alberi, le piante e soprattutto gli amici che avrebbero continuato a giocarci e che non avresti rivisti più. Per un bambino è un dolore immenso. Però sono ricordi che non svaniscono e rimangono impressi e quando ritornano si ritorna bambini per un attimo e si rivivono quei momenti indimenticabili.

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  4. Posso chiederti se, tornandoci in quel luogo, l'hai visto veramente diverso dentro di te? Ma poi ci sei tornata? Molti luoghi sono spariti concretamente dalla mia vita; anche volendo essi non esistono più su questa terra, cancellati distrutti. Non è il mio spirito che me li fa vedere diversi, sono letteralmente scomparsi, inghiottiti da altro.
    Quando passa la paura di crescere, secondo te, cosa compare? Ciao.
    Ps: seppur in ritardo ho risposto al tuo commento sul tramonto ed è una strana coincidenza ma quel luogo non è più come l'ho descritto, nel "libro" si comprende chiaramente.

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  5. A volte cambiare è necessario e i motivi possono essere tanti, ti comprendo più di quel che credi e ti sono vicina. Apri un nuovo capitolo della tua vita, ti auguro abbia un eden ancora più bello e florido per sentire meno malinconicamente quello che hai lasciato.
    Ti abbraccio

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  6. quando si cambia ,si lascia sempre qualche ricordo bello o brutto che sia, e i ricordi d'infanzia sono i piu' belli da ricordare..pero' si cresce e la vita continua con nuove avventure e magari nuovi giardini.

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  7. a volte passo alla vecchia casa dei miei nonni e i ricordi tornano a tempe emozioni e persone che oggi non ci sono più...gli anni passano, guardiamo avanti con la consapevolezza delle cose belle avute in passato! ciao anna

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  8. Questo commento è stato eliminato dall'autore.

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  9. @ DAVIDE
    hai fatto centro. In quel posto ci sono nata e cresciuta un po', poi son dovuta andare via proprio in quell'età in cui - forse - avvengono anche tanti altri cambiamenti...
    Andar via ha significato "una svolta", in molti campi, ma solo ripensandoci a distanza di anni me ne sono accorta.
    Ecco il perchè di questo piccolo racconto (che tra l'atro non è stato scritto in questi gg, ma in tempi addietro)

    @ DIGITO
    non lo so se mia ha seguito, sai?
    a volte mi sento come se, una volta chiuso il cancello alle mie spalle, tutto rimane chiuso lì dentro e fuori c'è altro... un altro mondo nuovo da scoprire.
    Però, che mi abbia seguito o no, il mio giardino è sempre con me

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  10. @ SPIRIT
    ...e non sai che gioia immensa è ogni volta che incontro qualcuno che fa parte di quel posto, a distanza di anni!!!

    @ SALINA
    si ci sono tornata, mille e mille volte. All'inizio provavo fastidio per il fatto di non farne più parte, poi è diventato tutto normale. Come lo vedo oggi? Come un posto sicuramente bello, ma forse meno bello di quando ero bambina io, sarà forse perchè manca il colore di noi bambini che giocavamo, non so.
    Cosa compare al posto della paura di crescere? Forse la voglia di crescere e la curiosità di sapere come finirà...

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  11. @ NADIA
    ormai è acqua passata... e sapessi quanta!
    Certo, però ricordare ancora in modo nitido certe sensazioni, non mi dispiace... fa parte di me

    @ ASTERX
    hai ragione

    e nel frattempo ho imparato a curara i fiori...


    @ FRATELLO VENTO
    mi piace questo tuo pensiero.
    un caro saluto :)

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  12. ogni cambiamento nella vita ci spaventa e i ricordi dei tempi passati spesso ci tormentano bloccandoci il respiro tra cuore e anima...é successo un pò a tutti credo, e anche a me.La vita si sconvolge i ricordi si rincorrono e non ti danno tregua e io stretta in un angolo ho aspettato che il dolore passasse...ma non passava perchè non lo affrontavo attendevo lì immota...e ho sbagliato... crescere non è immobilità ma è voglia di andare avanti anche se quel avanti è lontanissimo ed è la cresta di una montagna altissima...Bisogna chiudere i nostri ricordi nel nostro cuore perchè ci aiutino ad andare avanti non a vivere per essi.Bisogna vivere il presente proiettati verso il futuro anche se questo ci spaventa... non da katja ma da una mamma... e da una ragazzina che per molto tempo si è rifiutata di crescere... ciao ;o)

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  13. Per puro istinto di sopravvivenza siamo portati a dimenticare i ricordi che ci fanno soffrire... e a portare dentro noi quelli che, in qualche modo, ci servono ancora oggi, per crescere e vivere al meglio il presente... quante pagine abbiamo voltato fino ad oggi?
    Serena notte...

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  14. Ciao ANNAGI...come stai ???

    Bello avere dei ricordi così dolci, così belli e così intensi..

    Il giardino ha fatto parte della tua vita...e lo terrai custodito dentro di te come una cosa stupenda e che ti ha fatto compagnia per tutto questo tempo...
    Sicuramente andando avanti....forse ne troverai un altro più grande, più bello o più curato,
    ma occuperà un altro angolino della tua mente, insieme a quello vissuto precedentemente....

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  15. E' stato tutto svelato quindi mi limito ad un salutone ;)

    mr.henri

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  16. @ KATJA
    grazie di cuore per queste tue giustissime parole

    un abbraccio :))


    @ MAURIZIO
    se da una parte è vero che si tende a dimenticare il ricordo "doloroso" è anche vero che a volte questo ricordo riappare con pù o meno nitidezza... quel che è successo a me, prima di scrivere questo post è stato appunto il ricordo chiarissimo di una sensazione provata, ma che, fortunatamente, a distanza di più di 20 anni, era accompagnata da una tenerezza infinita per quella ragazza che mentre andava via si sentiva come una straniera nella sua stessa città (per il solo fatto di cambiare quartiere... pensa tu)


    @ STEFY
    per fortuna nella vita si conoscono altri giardini, strade, piazze... si continua a fare esperienze ogni giorno, si cresce e ci si arricchisce... perchè il mondo va avanti e che lo vogliamo o no ci propone sempre qualcosa

    ti abbraccio :)


    @ MR HENRY

    un saluto caro anche a te :))

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  17. Sono solo di passaggio, per dirti che non ho dimenticato i miei amici del blog e che sono super impegnata, vorrei terminare il mio secondo libro *_* e fra lavoro e libro sono fusa!!!Un salutone

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  18. @ STELLA
    ... grazie! fa piacere sapere che c'è qualcuno, magari lontanto, magari che non conosci personalmente, ma che comunque riesce a CAPIRE...

    @ STREGHETTA
    secondo libro?
    e il primo?
    sono distratta o non lo sapevo davvero che c'era già un primo libro? e dov'è? Lo si rintraccia?
    dai, dimmi!!!

    ah! dimenticavo: bentornata!!!

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