Storie che vanno e che vengono. Un nuovo amore inizia ed una storia finisce. È l’altalenare della vita, la solita ruota, che girando, mostra tutte le sue sfaccettature.
Finiscono i brevi flirt, i fidanzamenti più lunghi ed anche i matrimoni.
Una coppia che si separa lascia dietro di se dolore, tristezza, amarezza e una buona dose di delusione. E a volte capita che ci si lascia non proprio in buoni rapporti.
Chi è stato lasciato rimane a leccarsi le ferite a lungo fino a quando arriva il momento di reagire.
Così, da soli, ci ritroviamo ad affrontare quel vuoto che sembra incolmabile, ma che poi, inevitabilmente, diventa sempre meno “vuoto” perché, si sa, tutto si affronta e, fortunatamente, tutto passa.
Ma ecco che in quel momento preciso, quando la “crisi” è più o meno superata, quando si ricomincia a guardare il mondo con nuova curiosità, quando si è riusciti ad accumulare un po’ di forze per ricominciare a guardare avanti, lasciandosi tutto il resto alle spalle… ecco suonare il telefono… è lui/lei… l’ex…
Come un complicato calcolo matematico, che, poi, tanto complicato, in realtà, non è: prima o poi tornano!!!
Non importa dopo quanto tempo, non importa nemmeno in che veste si ripresentano e come lo fanno: fatto sta che lo fanno e questo “ripresentarsi” non sarà, per noi, un buon evento.
Molteplici sono le domande che ci poniamo in quei cinque secondi che precedono la risposta al telefono: “che vorrà? Come sta? Perché mi chiama? Avrà sbagliato numero? Vuole ricominciare? Mi ama ancora? ed io, lo amo ancora? che gli rispondo?”
Una serie innumerevole di domande e risposte che girano nella nostra testa alla velocità della luce.
Come mai gli “ex” ritornano sempre?
E in che modo ritornano?
A volte tornano per ricominciare.
Altre volte no.
Chiamano, chiacchierano del più e del meno, ci domandano, ci raccontano e quando riagganciamo il telefono la reazione è piuttosto buffa: rimaniamo con la cornetta in mano, a guardarla con stupore senza aver capito il senso di quella telefonata. O forse senza volerlo capire. Ma in fondo cosa c’è da capire?
L’esperienza, alla fine, si ripeterà nel tempo, se nel frattempo gli avremo dato corda.
Ne parlavo giusto qualche tempo fa con una cara amica: lei mi confidava del suo ex marito il quale, a distanza di un anno dalla separazione legale, ora la cerca tutti i giorni, almeno una volta la settimana la invita a pranzo e addirittura le confida le sue “questioni di cuore” intervallando confronti e commenti che alla mia amica, in tutta sincerità, non fanno piacere affatto.
Eppure lei resta lì ad ascoltarlo, a pranzare con lui e, magari, dispenserà anche qualche buon consiglio; del resto rimanere in buoni rapporti è segno di civiltà e su questo non ci piove. Ma rimanere in buoni rapporti (troppo buoni, direi io) quando ci si rende conto che la cosa ci disturba non mi sembra salutare.
Insomma: che bisogno c’è di venirti a confidare con me, si proprio con me che non hai più voluto (e se non mi hai voluto più vuol dire che non hai riscontrato in me quelle qualità indispensabili per la buona riuscita di una relazione)?
Credo che anche se tutto è stato superato, anche se non si è più innamorati di quella persona, anche se non ne soffriamo più, sicuramente un certo senso di fastidio lo si provi nel sentire certi tipi di confidenze. Figuriamoci poi se, al contrario, siamo in fase di “guarigione”…
Spesso gli “ex” tornano e pretendono di fare gli “amici di camerata” come se niente fosse, come se, secondo loro, tutto il male che c’è stato nel frattempo fosse del tutto cancellato, senza rispettare i nostri tempi e noi, SOPRATTUTTO, li lasciamo fare… talvolta…