Lui arrivò in sella alla sua moto
Due occhi neri e profondi
La barba incolta e l’aria vissuta
Lei si sentì fermare il cuore
Per un istante che sembrò eterno
Lui, bellissimo e dannato
Lei un fiore non ancora del tutto sbocciato
In un solo momento capì
Che l’amore della sua vita era lì
Davanti a lei
La fece salire sulla moto
E la portò con se
Lei lo seguì
Donandogli tutta se stessa
Impararono insieme
a riconoscere le stagioni
Semplicemente dall’odore
Ed insieme conobbero ogni forma dell’amore
Diventarono grandi insieme
Sempre uniti per mano
Promettendosi ogni bene
Lei sognava il suo futuro di sposa
Lui diceva sempre “ma dai che così è la stessa cosa”
Lei nutriva una speranza in fondo al cuore
Mentre il tempo andava senza far rumore
E intanto li cambiava inevitabilmente
La sua mente era sempre più cosciente
Che sarebbero andati incontro al niente
Ma non voleva realizzare
Quel che il cuore non sapeva accettare
Poi arrivò un freddo inverno
Freddo come ormai erano diventati i gesti
Tra di loro
Freddi come le parole
Oramai prive d’amore
Parole dette per parlare
Senza voler davvero mai dire
Lui una sera la guardò
Con quegli occhi neri e profondi
Che erano l’unica cosa rimasta uguale
In tutti quegli anni
Lei in quegli occhi
Vide una stagione
Della quale non ne conosceva l’odore
Con il cuore strizzato per il dolore
Abbassò lo sguardo e lo rialzò
Solo per guardarlo allontanarsi
In sella ad una nuova moto
Due occhi neri e profondi
La barba incolta e l’aria vissuta
Lei si sentì fermare il cuore
Per un istante che sembrò eterno
Lui, bellissimo e dannato
Lei un fiore non ancora del tutto sbocciato
In un solo momento capì
Che l’amore della sua vita era lì
Davanti a lei
La fece salire sulla moto
E la portò con se
Lei lo seguì
Donandogli tutta se stessa
Impararono insieme
a riconoscere le stagioni
Semplicemente dall’odore
Ed insieme conobbero ogni forma dell’amore
Diventarono grandi insieme
Sempre uniti per mano
Promettendosi ogni bene
Lei sognava il suo futuro di sposa
Lui diceva sempre “ma dai che così è la stessa cosa”
Lei nutriva una speranza in fondo al cuore
Mentre il tempo andava senza far rumore
E intanto li cambiava inevitabilmente
La sua mente era sempre più cosciente
Che sarebbero andati incontro al niente
Ma non voleva realizzare
Quel che il cuore non sapeva accettare
Poi arrivò un freddo inverno
Freddo come ormai erano diventati i gesti
Tra di loro
Freddi come le parole
Oramai prive d’amore
Parole dette per parlare
Senza voler davvero mai dire
Lui una sera la guardò
Con quegli occhi neri e profondi
Che erano l’unica cosa rimasta uguale
In tutti quegli anni
Lei in quegli occhi
Vide una stagione
Della quale non ne conosceva l’odore
Con il cuore strizzato per il dolore
Abbassò lo sguardo e lo rialzò
Solo per guardarlo allontanarsi
In sella ad una nuova moto
Il freddo inverno prima o poi arriva, l'importante è esserne consapevoli e cercare di riscaldarsi per ricreare l'atmosfera calda.
RispondiElimina... AnnaGi, è davvero bellissima..
RispondiElimina.. mi son fatta due lacrimucce anche.. L'hai scritta tu?
mi sono rattristata :-(
RispondiEliminaUaooo que bella poesia!
RispondiEliminaLeggendola mi sentivo un pò la protagonista di 3 metri sopra il cielo... ;)
Bella, triste ma bella!
Un abbraccio e buon fin de semana :)
Cio' che scrivi,mi conferma che l'amore non ha un spazio ben definito ne un luogo, puo' essere un tempo di un giro in moto paragonabile ad un tempo infinito..... cio' che conta è la certezza di averlo vissuto.... ciao Annagi'.
RispondiElimina@ SPIRIT
RispondiEliminapassano le stagioni e con loro cambia il tempo, basta solo saper aspettare
@ BALUA
ma come "due lacrimucce" ????
si che l'ho scritta io, ieri sera dopo aver ascoltato una canzone di Liga
@ NADIA
e no!
Balua piange, tu ti rattristi e a me vengon i sensi di colpa... :(
@ FABI
beh, diciamo che l'età dei protagonisti è quella di tre metri sopra il cielo...
buon we anche a te
@ TONY P.
l'importante è averlo vissuto...
anche se non c'è più. Ci portiamo dietro un bagaglio che cresce e si rinnova e matura con il passare degli anni e dentro a quel bagaglio possiamo trovare ricordi, esperienze, storie che in un modo o nell'altro ci hanno "forgiati" nel tempo... fa parte di noi, E' NOI... e noi siamo il risultato di tutto quello che abbiamo vissuto...
(oggi filosofeggio pù del solito eh?)
Se filosofeggi, vuol dire che sei pulita dentro e bella fuori..... finalmente mi hai messo un po' di buonumor ..... mi mancava..... ciao.
RispondiEliminaTONY...
RispondiEliminanon a caso bevo ACQUA ROCCHETTA
e qui smetto di filosofeggiare per iniziare a ca___ggiare...
ehm che bbbrutte parole Zignorina!!!
;)
tutto cambia. ma proprio e soltanto per non cambiare mai. che lo so, è un controsenso che fa quasi sorridere. ma, credimi, se ci pensi bene ti accorgerai che è proprio così. disarmante. ma così.
RispondiEliminaeppoi, il primo amore, non lo si scorda mai. lo si dimentica, semplicemente.
un abbraccio e buon fine settimana.
Annagi,triste e bella poesia di un grande amore finito...
RispondiEliminaNon hai mai pensato di iscriverti ad un concorso di poesie?
Buona domenica.
Annagi,avevo giusto deciso di riprendermi la moto... che faccio... passo a prenderti? :-)
RispondiEliminaP.S.: in ciò che scrivi c'è sempre una parte di te... ma la dolcezza con cui la racconti... è imbarazzante...
Dolce notte...
@ DIGITO
RispondiEliminache differenza c'è , secondo te, tra lo scodare e il dimenticare? ...
@ STELLA
no che non c'ho mai pensato, credo che saebbe un'ambizione troppo alta.
@ MAURIZIO
grazie, sarà proprio perchè c'è molto di me ed il ricordo di quel "molto" è un dolce ricordo (oggi) che trasmetto dolcezza raccontandolo?
la stessa differenza tra l'imporsi di fare una cosa e lasciare che accada senza opporre resistenza.
RispondiElimina@ DIGITO
RispondiEliminatanto prima o poi accade...
però preferisco l'idea del "dimenticato" allo "scordato" che potrebbe voler dire che sotto sotto il ricordo c'è, è vivo, si è solo assopito...
Donne e motori, gioie e dolori, e viceversa aggiungerei io.
RispondiEliminasaluti, mr.henri