A U G U R I
per un Natale di Pace e Serenità
e
che ognuno di noi
possa riscoprire il vero valore dei sentimenti
e
ricominciare ad AMARE
un saluto a tutti quanti Voi, amici bloggers, virtuali e non
a chi continua a seguirmi nonostante la mia assenza su "questi schermi"
a chi passa velocemente e distrattamente se ne va
a chi resta
e soprattutto a CHI NON HO AVUTO MODO DI SALUTARE PERSONALMENTE
perchè il tempo è un tiranno
corre troppo veloce e a volte non ce la faccio a stargli dietro
Il tuo viso sul muro e ogni ombra va via
Col suo passo scuro
Per questa malattia non c’è che il futuro
Il tuo sguardo si accende e ti parlo di me
Di queste ore orrende
Della mia rabbia che mi copro con le bende
…..
E io dipingo un lungo fiume e un vaso finto e
Stringo te… mi stringo a te
A tutto quanto, tutto quello che non c’è
Quanta rabbia ho veduto salire leggera
Quanti volti ho segnato sui vetri di sera
Quanta cenere e quanti perché
Quanta vita ho trovato
Dov’è?
Quanta notte mi manca e mi manchi stanotte
Così come sei tu
Il tuo corpo disegno in un’altra realtà
Chiuso nel mio regno
E come una Pietà
A cui non mi rassegno
E poi distrutto ma contento
Rivivo tutto, ogni momento
E scelgo te e tutto quanto tutto quello che non c’è
(C. Baglioni)
è difficile dire, parlare, raccontare, esprimere quello che accade nel cuore in certi momenti. Anche quest'anno, come ogni anno, di tutti gli anni di cui ho memoria (anno più anno meno e quest'anno un po' di più)... anche quest'anno la tristezza regna sovrana.
Sarà che il tempo passa velocemente, sempre più velocemente; saranno le maggiori responsabilità o le preoccupazioni, sarà che... il FUTURO è lì, davanti agli occhi, pronto ad essere vissuto, afferrato, approfittato... ma non è vissuto, nè afferrato, tantomeno approfittato... sarà semplicemente trascorso con inerzia... e così se ne va e con se porterà via tutto. Tutto quello che non ha già preso e portato già via.
Sarà che in giorni come questi la solitudine pesa di più. Quella del cuore e dell'anima. Quel dolore silente che cova e scava e addolora... subdolo. Perchè esce fuori sempre quando meno te lo aspetti.
Solitudine anche fisica per la mancanza di qualcuno. O di qualcosa. O di entrambe le cose.
Solitudine anche per l'assenza di quella giovinezza che andava a braccetto con la spensieratezza. Accoppiata micidiale, se ci penso adesso. Perchè insieme non hanno combinato un tubo.
Sarà che ... o forse non sarà proprio niente.
E come canta il mio Baglioni "per questa malattia non c'è che il futuro" perchè il tempo - passando - guarirà tutto... ma io ci credo poco! Quanto altro tempo dovrà passare affinchè possano guarire certi mali?
E così, rinchiusa nel mio regno, rivivo ogni momento di mille anni fa, quando un semplice abbraccio era una cosa banale e scontata ed oggi sarebbe, invece, un dono di Dio...