martedì 27 maggio 2008

INSEGUENDO IL VUOTO

Appena rientrata a casa Lisa ha provato un senso di sollievo. E non per il fresco che subito l’ha accolta dopo questa giornata di caldo insopportabile.
Erano le 19,30 e si è sentita togliere un peso dallo stomaco. Quella strana sensazione, che l’accompagnava da ieri sera, improvvisamente è andata via, lasciando il posto alla solita abituale abitudine di stare senza….
Ha vagato nel nulla ieri sera. Ha percorso strade nella certezza di un incontro, senza meta si è fatta guidare solo da una sensazione che urlava forte dentro di lei. Ha macinato chilometri sperando in qualcosa che sapeva già non sarebbe accaduto. Stava andando incontro al nulla, ad un niente che però aveva un volto ed un nome, ma sapeva che mai avrebbe potuto rivederlo, qui.
Guidando si è ritrovata in centro con la voglia di fotografare tutti i luoghi baciati dal suo vagare, come a voler lasciare un’impronta nella memoria futura. Come a voler dimostrare a se stessa che quell’urlo che le stava premendo dentro esisteva davvero. Dimostrazione futura della sua pazzia.
“Ricordati del vuoto.”
“Ricordati di quello che non c’è.”
Quello che non c’è e che lei stava cercando proprio nella sua Roma.
Aveva le sue sensazioni e da loro avrebbe voluto farsi condurre fino in capo al mondo, quella sera.
Ha guidato lentamente, con calma, assaporando il clima di un lunedì di primavera, leggermente fresco dopo una giornata di calura afosa. Sarà stato quel caldo che le ha fatto perdere il senno e che l’ha spinta ad andare a cercare chissà cosa, sempre accompagnata da quell’urlo feroce che continuava ad urlare. Cercare chissà cosa? Chissà dove? Chissà come? Chissà, anche, perché?
Ha guidato per le strade del centro, calpestando sampietrini, ammirando il Vittoriano, i Fori e il Colosseo e per un attimo ha esitato di fronte all’Isola Tiberina. Poi ha tirato via. Continuando ad inseguire quello che non c’è.
Quello che ora non c’è più, nemmeno dentro di se.
Stasera non c’è più, non sente più nemmeno quell’urlo. Improvvisamente è sparito. Come se lui fosse di nuovo andato via. Non sente più nessuna presenza. Forse si era sbagliata. Forse era una sensazione giusta. Forse aveva ragione, ma improvvisamente si è sentita nuovamente sciolta dalle catene del suo vagare fluttuante in un mare che resta immobile e mai la fa affondare, mentre vorrebbe andare via o farsi trascinare dall’onda.
Eppure resta qui, continua a restare…


4 commenti:

  1. Ciao Anna, bello il tuo post, ma Lia chi è? Annalisa? !!!
    Ti lascio un abbraccio ed un mega kiss!!
    Grazie per essere passata da me. Per le foto, se hai uno scanner puoi risolvere il problema. Diversamente sarà per la prossima!!!
    Free

    RispondiElimina
  2. uscire a fare due passi serve molto...

    RispondiElimina
  3. Si, sicuramente serve molto... poi se giri per le strade di Roma di notte, ancora meglio!!!
    Bel post.
    Un saluto da Roma

    RispondiElimina
  4. @ FREESPIRITMAN
    Lisa è il personaggio della storia. Ed è anche il personaggio di una storia lunga che sto tentando di scrivere e che non so se vedrà mai luce...

    @ VALENTINO
    è vero quello che dici, ma a volte camminare a vuoto inseguendo - o seguendo - solo il proprio istinto... chissà se fa bene

    @ FABI
    ambè certo, Roma, in questo aiuta SEMPRE!!! E' troppo bella bella bella

    RispondiElimina