…All’improvviso sentire un tuffo nel cuore ed accorgersi che stanno riaffiorando vecchie emozioni che avevo accantonato…
…continua il fluttuare dei miei pensieri viaggiando tra i ricordi che questo mio disco evoca…
“ma che giorno è? È tutti i giorni ed una sera ogni sera e questa sera come le altre, che si siede accanto e non c’è niente che ritorni”, ma non è vero, qui torna tutto!!! Questa sera poi è davvero un susseguirsi di pensieri e ricordi, sarà che per tutta la giornata non ho fatto altro che pensare con fare nostalgico. A volte è bello tornare con la mente a quella che è stata la tua vita passata. Certe cose che avevo accantonato si sono prepotentemente riproposte a me, facendomi riflettere e così mi accorgo che oltre ad essere passato davvero tanto tempo questo mio tempo equivale proprio ad una “vita” e mi viene voglia di tirare le somme, ma non so se sia un bene farlo.
Così mi ritrovo qui a pensare, in questo spazio, in quest’epoca “ dove il tempo inganna gli orologi e questa corsa assurda per domani” rendendomi conto che è stata davvero sempre una corsa, per arrivare dove, però, non lo so, perché a volte mi sembra di non essere arrivata da nessuna parte.
Quanti progetti, quante domande, quante aspettative aveva quella bambina che “giocava con le barchette coi gusci delle noci”, ricordo che bersagliavo mia madre di domande su com’era la vita da grandi e la imitavo, con la fretta di crescere… “tu fretta di vivere qualcosa e ogni cosa è già un ricordo liso…”… macchè ricordo liso! Continuo a pensare, sarà che poi adesso è quasi Natale e mi viene in mene una foto che ho da bambina, sotto l’albero di Natale con la camicia da notte e certe pantofoline rosse… che tenerezza! Che ne sapevo, allora che quest’anno, nel 2007 avrei passato un Natale talmente nostalgico. “la ragazzina sembra appesa a un palloncino e tra i suoi teneri polsi trema già un destino troppo grande”, ma ognuno di noi ha un destino troppo grande, basterebbe saperlo gestire; forse io non ho saputo farlo o forse sono semplicemente un’inguaribile, incorreggibile incontentabile. Avevo 18 anni, poi sono arrivati i 20… adesso sono a 40… (in matematica me la sono sempre cavata bene)… si impara a conoscere il mondo, piano piano e magari si scoprono anche realtà sgradevoli che, se anche non ci appartengono direttamente, ci portano a riflettere e a pensare che il mondo non è “un posto dove il mare è grano azzurro e un saluto di gabbiani” perché esistono anche “le borgate, la calce e i polveroni, i bucati da mille finestre uguali che si mangiano la campagna”e non solo… mi viene da pensare a tutti quegli “uomini persi nel mondo e dal mondo” e mi domando perché non sia possibile vivere tutti allo stesso modo, serenamente, semplicemente con gioia e serenità senza lasciarsi andare a comportamenti malavitosi o più semplicemente ad arrancare ogni giorno per la sopravvivenza. Certe cose non si possono ignorare. Non si può ignorare “chi dorme in un angolo pulcioso” e “chi compra la vita degli altri vendendogli bustine e la peggiore delle vite”… io non riesco ad ignorarlo, anche se poi, da qui, da dietro questo monitor è semplice parlare… ma questo è il mondo che mi si è aperto, crescendo, si, ho conosciuto anche questo, ho saputo che esiste anche questo e non solo l’alberello bello sotto il quale ero qualche anno fa con le mie pantofoline rosse (con il cinturino dietro perché ero davvero troppo piccola per una pantofola in piena regola).
E così, crescendo, il tempo è passato e fortunatamente quell’amica che ero a quei tempi, con il timore che non sarebbe più stata la stessa cosa, è ancora qui in compagnia di tutti gli affetti che temeva di perdere in quel preciso istante in cui avrebbe cambiato quartiere. Queste sono le fortune della vita!!! E direi che la famiglia cresce, è cresciuta e sebbene qualcuno è dovuto scendere dal treno perché arrivato al capolinea, qualcun altro è salito ad allietare il proseguimento di questo mio e nostro viaggio. E pensando e ripensando è passata una settimana dal ritrovamento di quel mio famoso disco. Benedetto Baglioni che mi provoca tutto questo! Benedette le emozioni che chiunque riesce a provocare nel prossimo! E continua lo scorrere del tempo, “oggi è quasi un secolo di noia e che si fa domani? e dopo? e poi nei prossimi vent'anni?” Ma è giusto porsi queste domande? Ho sempre pensato di no, ho sempre vissuto alla giornata, però adesso mi rendo conto che forse…forse, una micro domanda, un micro programma, un micro progetto bisogna pur farlo. Un obiettivo da raggiungere per non trovarsi, un giorno, con il rimpianto di aver “lasciato andare un giorno per…”. Si sa, la vita è fatta di alti e di bassi. Un giusto bilanciamento, si spera. Si cade e ci si rialza. Si sale e si scende. Oggi va bene e domani forse meno bene. La cosa che più mi rende felice è sapere di avere sempre qualcuno, al mio fianco, “che mi ricambia gli occhi in un istante immenso, sopra al rumore della gente” e questo per me è veramente l’unico senso della vita!
“domani ci sarà altra gente
…continua il fluttuare dei miei pensieri viaggiando tra i ricordi che questo mio disco evoca…
“ma che giorno è? È tutti i giorni ed una sera ogni sera e questa sera come le altre, che si siede accanto e non c’è niente che ritorni”, ma non è vero, qui torna tutto!!! Questa sera poi è davvero un susseguirsi di pensieri e ricordi, sarà che per tutta la giornata non ho fatto altro che pensare con fare nostalgico. A volte è bello tornare con la mente a quella che è stata la tua vita passata. Certe cose che avevo accantonato si sono prepotentemente riproposte a me, facendomi riflettere e così mi accorgo che oltre ad essere passato davvero tanto tempo questo mio tempo equivale proprio ad una “vita” e mi viene voglia di tirare le somme, ma non so se sia un bene farlo.
Così mi ritrovo qui a pensare, in questo spazio, in quest’epoca “ dove il tempo inganna gli orologi e questa corsa assurda per domani” rendendomi conto che è stata davvero sempre una corsa, per arrivare dove, però, non lo so, perché a volte mi sembra di non essere arrivata da nessuna parte.
Quanti progetti, quante domande, quante aspettative aveva quella bambina che “giocava con le barchette coi gusci delle noci”, ricordo che bersagliavo mia madre di domande su com’era la vita da grandi e la imitavo, con la fretta di crescere… “tu fretta di vivere qualcosa e ogni cosa è già un ricordo liso…”… macchè ricordo liso! Continuo a pensare, sarà che poi adesso è quasi Natale e mi viene in mene una foto che ho da bambina, sotto l’albero di Natale con la camicia da notte e certe pantofoline rosse… che tenerezza! Che ne sapevo, allora che quest’anno, nel 2007 avrei passato un Natale talmente nostalgico. “la ragazzina sembra appesa a un palloncino e tra i suoi teneri polsi trema già un destino troppo grande”, ma ognuno di noi ha un destino troppo grande, basterebbe saperlo gestire; forse io non ho saputo farlo o forse sono semplicemente un’inguaribile, incorreggibile incontentabile. Avevo 18 anni, poi sono arrivati i 20… adesso sono a 40… (in matematica me la sono sempre cavata bene)… si impara a conoscere il mondo, piano piano e magari si scoprono anche realtà sgradevoli che, se anche non ci appartengono direttamente, ci portano a riflettere e a pensare che il mondo non è “un posto dove il mare è grano azzurro e un saluto di gabbiani” perché esistono anche “le borgate, la calce e i polveroni, i bucati da mille finestre uguali che si mangiano la campagna”e non solo… mi viene da pensare a tutti quegli “uomini persi nel mondo e dal mondo” e mi domando perché non sia possibile vivere tutti allo stesso modo, serenamente, semplicemente con gioia e serenità senza lasciarsi andare a comportamenti malavitosi o più semplicemente ad arrancare ogni giorno per la sopravvivenza. Certe cose non si possono ignorare. Non si può ignorare “chi dorme in un angolo pulcioso” e “chi compra la vita degli altri vendendogli bustine e la peggiore delle vite”… io non riesco ad ignorarlo, anche se poi, da qui, da dietro questo monitor è semplice parlare… ma questo è il mondo che mi si è aperto, crescendo, si, ho conosciuto anche questo, ho saputo che esiste anche questo e non solo l’alberello bello sotto il quale ero qualche anno fa con le mie pantofoline rosse (con il cinturino dietro perché ero davvero troppo piccola per una pantofola in piena regola).
E così, crescendo, il tempo è passato e fortunatamente quell’amica che ero a quei tempi, con il timore che non sarebbe più stata la stessa cosa, è ancora qui in compagnia di tutti gli affetti che temeva di perdere in quel preciso istante in cui avrebbe cambiato quartiere. Queste sono le fortune della vita!!! E direi che la famiglia cresce, è cresciuta e sebbene qualcuno è dovuto scendere dal treno perché arrivato al capolinea, qualcun altro è salito ad allietare il proseguimento di questo mio e nostro viaggio. E pensando e ripensando è passata una settimana dal ritrovamento di quel mio famoso disco. Benedetto Baglioni che mi provoca tutto questo! Benedette le emozioni che chiunque riesce a provocare nel prossimo! E continua lo scorrere del tempo, “oggi è quasi un secolo di noia e che si fa domani? e dopo? e poi nei prossimi vent'anni?” Ma è giusto porsi queste domande? Ho sempre pensato di no, ho sempre vissuto alla giornata, però adesso mi rendo conto che forse…forse, una micro domanda, un micro programma, un micro progetto bisogna pur farlo. Un obiettivo da raggiungere per non trovarsi, un giorno, con il rimpianto di aver “lasciato andare un giorno per…”. Si sa, la vita è fatta di alti e di bassi. Un giusto bilanciamento, si spera. Si cade e ci si rialza. Si sale e si scende. Oggi va bene e domani forse meno bene. La cosa che più mi rende felice è sapere di avere sempre qualcuno, al mio fianco, “che mi ricambia gli occhi in un istante immenso, sopra al rumore della gente” e questo per me è veramente l’unico senso della vita!
“domani ci sarà altra gente
occhi diversi e voci
e un cuore per segnare
le ore lente
e gli anni veloci…
noi domani andremo un po' più in fretta
riprenderemo fiato
dentro un'altra sigaretta
e domani e passato…”
Domani non avrò più il timore di cosa e come sarà. Domani non sarà un nuovo giorno… domani sarà UN GIORNO NUOVO!!! (anche se sarà di nuovo martedì).
SEMPRE TROPPO BRAVA!! :)
RispondiEliminaDomenico
Anche io quando ero piccola facevo le stesse domande a mia madre.. :) Ero ansiosa di sapere.. Curiosità!
RispondiEliminaCmq... nei miei giovani 20 anni ti posso dire.... "vivi e lascia vivere", ma con un occhio al futuro (solo uno mi raccomando). Non c'è cosa migliore che assaporasi la vita giorno per giorno.
=) Ciao ciao!
sarà la primavera... dove tutto fiorire... e sbocciano i vecchi ricordi
RispondiEliminaun salutone ;)
Malinconica ma molto bella l'ho letta tutta di un fiato, parlavo tempo fa del "vivere adesso", del non programmare troppo, perchè i troppi progetti stringono le prospettive della vita.
RispondiEliminaa presto, Mr.Henri