QUESTO è UN PEZZO DEL LIBRO CHE STAVO TENTANDO DI SCRIVERE E CHE HO LASCIATO A MENO DELLA META'... CHISSA' CHE UN GIORNO RIUSCIR0' A MIGLIORARLO E A COMPLETARLO??? ...
Era un grigio pomeriggio di gennaio quando Luca telefonò a Lisa comunicandole che da lì ad una settimana sarebbe arrivato a Roma. Aveva prenotato già aereo ed albergo e fissato l’appuntamento con il cliente in modo tale da poterci ricavare anche un po’ di tempo per loro due. Lisa era emozionata al pensiero di quell’incontro e prese addirittura un giorno di ferie per l’occasione.
Il giorno del loro incontro arrivò. Una fredda mattina di un mercoledì di metà gennaio. Si sentiva agitata come una ragazzina ed anche un po’ preoccupata per quell’incontro con uno sconosciuto. Perché, sebbene avessero parlato tanto nei mesi precedenti e nonostante si fosse creato un feeling particolare, l’idea di incontrare una persona “al buio” non la faceva stare completamente tranquilla ed in più la preoccupava il fatto che lui fosse così giovane. Aveva 10 anni meno di lei. Chissà che tipo di ragazze era abituato a frequentare? Chissà come si aspettava di vederla? Chissà come sarebbe stato? Forse l’aspetto di Lisa, quasi quarantenne, non era proprio quel che corrispondeva ai canoni di Luca. Magari non le sarebbe piaciuta e lei ci sarebbe rimasta male perché aveva quasi la certezza che lui le sarebbe piaciuto sicuramente. Certo si erano scambiati le rispettive fotografie, ma Lisa sapeva bene che questo non era un dato rilevante: le fotografie mostrano poco e mascherano molto. La cosa che più la turbava era il rendersi conto dell’emozione che provava mano mano che le ore passavano. Già nei giorni precedenti il pensiero le aveva completamente invaso la mente e tutto era fatto in funzione di quel mercoledì. Le piaceva Luca, sentiva battere il cuore e questo la preoccupava perché razionalmente si rendeva conto che era solo un fuoco di paglia e che forse stava riponendo troppe speranze in un semplice incontro con un qualsiasi sconosciuto che l’aveva adulata per un po’ così da farle riacquistare un briciolo di stima in se stessa. Quella stessa stima che Stefano aveva fatto a pezzi. Ma forse aveva bisogno proprio di questo. Aveva bisogno di sentirsi nuovamente donna, giovane, bella ed apprezzata e quel giovane ragazzo, ora, le stava restituendo tutto questo.
Scelse con cura gli abiti da indossare. Niente di particolarmente vistoso né tanto meno di frivolo. Nulla che potesse renderla ridicola o farla apparire come una donna attempata che vuol ancora atteggiarsi a teenager. Un look sobrio era l’ideale. Scelse un pantalone nero, quello che le aveva regalato Stefano al ritorno da Amsterdam; le stava particolarmente bene, doveva ammetterlo. Camicia nera. Cappottino nero. Stivale nero, elegante con un bel tacco importante. Lisa adorava il look total black. Sul viso un trucco leggero ma accurato. Pochi accessori, scelti anch’essi con cura et voila. Un rapido colpo d’occhio allo specchio: era soddisfatta del risultato. Il nero risaltava il biondo dei suoi capelli che nonostante quel piovoso pomeriggio erano più belli e setosi che mai. I suoi occhi brillavano, sorridevano ed emanavano una luce particolare: “che bello sentirsi così! Mi sento una ragazzina al primo appuntamento” pensava tra se e se e salì in macchina alla volta del centro della città, incontro allo sconosciuto avventore.
Luca era in fibrillazione. Letteralmente in fibrillazione. Camminava avanti e indietro nella sua stanza di albergo immerso nei suoi pensieri. Ci teneva a conoscere quella donna speciale. Non sapeva neanche lui il perché, forse provava le stesse emozioni di Lisa, forse anche lui aveva bisogno un una piacevole evasione dalla sua vita. Provò a sdraiarsi sul letto, ma non riusciva a stare fermo così decise di uscire e di recarsi a piedi al luogo dell’appuntamento anche se in anticipo.
Fuori pioveva, ma non molto forte. Una leggera pioggia che andava e veniva. Aveva in mente solo Lisa, si domandava se era davvero così bella come nelle foto che gli aveva inviato. La sua tensione aumentava a dismisura. Aveva il forte desiderio di poter abbinare la sua voce al suo volto. Era impaziente di guardare dal vivo quel magnifico sorriso. Camminava e non si rendeva neanche conto della strada che stava percorrendo. I suoi pensieri viaggiavano da soli.
Non vedeva l’ora di vederla quando ad un certo punto la vide passare davanti a lui, dentro ad una macchina: è al telefono, passa davanti al piazzale dove avevano appuntamento, tira dritto. Ebbe per un attimo l’istinto di correrle dietro, ma poi si rese conto che da li a poco l’avrebbe avuta di fronte, tutta per lui “diamole il tempo di trovare un parcheggio” si disse e nel frattempo si guardava intorno con fare nervoso ed agitato. La pioggia non cadeva più, finalmente. Nell’attesa aveva ridotto in brandelli in manico della busta che conteneva un piccolo regalo per la sua nuova amica: un CD che avrebbe voluto ascoltare con lei, magari creando la giusta atmosfera per una serata romantica.
Non sapeva da quale angolo sarebbe apparsa quando ad un certo punto si gira e la vede. “mio Dio” riuscì solo a dire tra se e se. Era a pochi passi da lui, sapeva che gli piaceva, ma vederla li, vera, in carne ed ossa, aveva un altro sapore. Era rimasto senza fiato. Non sapeva cosa dire, cosa fare, si sentiva un ragazzino alle prime armi. Ma cos’era che lo turbava in quel modo? Quell’incontro aveva superato di gran lunga ogni sua aspettativa. Quella donna gli piaceva davvero tanto. Quel sorriso rassicurante, quegli occhi, la luce che emanavano, tutto era come aveva immaginato se non addirittura migliore. Si certo, tutte le sue aspettative erano state di gran lunga superate.
“Accidenti a questa pioggia!” commentava Lisa mentre guidava nervosamente verso il luogo del suo appuntamento.
“accidenti a questi semafori, possibile che debbano essere tutti rossi?” continuava a borbottare tra se e se. “Diamine! Ma perché vanno tutti così lentamente?” L’impazienza di Lisa stava raggiungendo livelli esasperanti. Mancavano davvero pochi chilometri, ma a lei sembrava di dover ancora percorrere una distanza pari a due volte l’Autostrada del Sole.
“Pensa che bella figura se quando arrivo non lo trovo. Magari sta nascosto in qualche angolo a gustarsi la scena. Magari io faccio finta di niente, passo e vado oltre. No no no no no!!! Stai calma Lisa che sei arrivata” …
… Nel frattempo era arrivata. Il piazzale dove aveva l’appuntamento con Luca era li davanti a lei, impossibile parcheggiare però, ma c’era un’area parcheggio proprio dietro la piazza. Lo vide subito davanti ad un bar. “C’è. E’ Vero. Lo incontrerò davvero” sentiva il cuore in gola e si domandava se era giusto provare una simile emozione per un perfetto sconosciuto.
Incontrarsi, riconoscersi e abbracciarsi fu un tutt’uno. Come se si fossero conosciuti da sempre e si fossero ritrovati dopo tanto tempo. Si guardavano a vicenda come a voler verificare che quello che avevano di fronte fosse la vera realtà e non più solo un desiderio. Erano lì, loro due, che mano nella mano si dirigevano verso un futuro incerto, ma in quel momento emozionante ed accattivante.
Il giorno del loro incontro arrivò. Una fredda mattina di un mercoledì di metà gennaio. Si sentiva agitata come una ragazzina ed anche un po’ preoccupata per quell’incontro con uno sconosciuto. Perché, sebbene avessero parlato tanto nei mesi precedenti e nonostante si fosse creato un feeling particolare, l’idea di incontrare una persona “al buio” non la faceva stare completamente tranquilla ed in più la preoccupava il fatto che lui fosse così giovane. Aveva 10 anni meno di lei. Chissà che tipo di ragazze era abituato a frequentare? Chissà come si aspettava di vederla? Chissà come sarebbe stato? Forse l’aspetto di Lisa, quasi quarantenne, non era proprio quel che corrispondeva ai canoni di Luca. Magari non le sarebbe piaciuta e lei ci sarebbe rimasta male perché aveva quasi la certezza che lui le sarebbe piaciuto sicuramente. Certo si erano scambiati le rispettive fotografie, ma Lisa sapeva bene che questo non era un dato rilevante: le fotografie mostrano poco e mascherano molto. La cosa che più la turbava era il rendersi conto dell’emozione che provava mano mano che le ore passavano. Già nei giorni precedenti il pensiero le aveva completamente invaso la mente e tutto era fatto in funzione di quel mercoledì. Le piaceva Luca, sentiva battere il cuore e questo la preoccupava perché razionalmente si rendeva conto che era solo un fuoco di paglia e che forse stava riponendo troppe speranze in un semplice incontro con un qualsiasi sconosciuto che l’aveva adulata per un po’ così da farle riacquistare un briciolo di stima in se stessa. Quella stessa stima che Stefano aveva fatto a pezzi. Ma forse aveva bisogno proprio di questo. Aveva bisogno di sentirsi nuovamente donna, giovane, bella ed apprezzata e quel giovane ragazzo, ora, le stava restituendo tutto questo.
Scelse con cura gli abiti da indossare. Niente di particolarmente vistoso né tanto meno di frivolo. Nulla che potesse renderla ridicola o farla apparire come una donna attempata che vuol ancora atteggiarsi a teenager. Un look sobrio era l’ideale. Scelse un pantalone nero, quello che le aveva regalato Stefano al ritorno da Amsterdam; le stava particolarmente bene, doveva ammetterlo. Camicia nera. Cappottino nero. Stivale nero, elegante con un bel tacco importante. Lisa adorava il look total black. Sul viso un trucco leggero ma accurato. Pochi accessori, scelti anch’essi con cura et voila. Un rapido colpo d’occhio allo specchio: era soddisfatta del risultato. Il nero risaltava il biondo dei suoi capelli che nonostante quel piovoso pomeriggio erano più belli e setosi che mai. I suoi occhi brillavano, sorridevano ed emanavano una luce particolare: “che bello sentirsi così! Mi sento una ragazzina al primo appuntamento” pensava tra se e se e salì in macchina alla volta del centro della città, incontro allo sconosciuto avventore.
Luca era in fibrillazione. Letteralmente in fibrillazione. Camminava avanti e indietro nella sua stanza di albergo immerso nei suoi pensieri. Ci teneva a conoscere quella donna speciale. Non sapeva neanche lui il perché, forse provava le stesse emozioni di Lisa, forse anche lui aveva bisogno un una piacevole evasione dalla sua vita. Provò a sdraiarsi sul letto, ma non riusciva a stare fermo così decise di uscire e di recarsi a piedi al luogo dell’appuntamento anche se in anticipo.
Fuori pioveva, ma non molto forte. Una leggera pioggia che andava e veniva. Aveva in mente solo Lisa, si domandava se era davvero così bella come nelle foto che gli aveva inviato. La sua tensione aumentava a dismisura. Aveva il forte desiderio di poter abbinare la sua voce al suo volto. Era impaziente di guardare dal vivo quel magnifico sorriso. Camminava e non si rendeva neanche conto della strada che stava percorrendo. I suoi pensieri viaggiavano da soli.
Non vedeva l’ora di vederla quando ad un certo punto la vide passare davanti a lui, dentro ad una macchina: è al telefono, passa davanti al piazzale dove avevano appuntamento, tira dritto. Ebbe per un attimo l’istinto di correrle dietro, ma poi si rese conto che da li a poco l’avrebbe avuta di fronte, tutta per lui “diamole il tempo di trovare un parcheggio” si disse e nel frattempo si guardava intorno con fare nervoso ed agitato. La pioggia non cadeva più, finalmente. Nell’attesa aveva ridotto in brandelli in manico della busta che conteneva un piccolo regalo per la sua nuova amica: un CD che avrebbe voluto ascoltare con lei, magari creando la giusta atmosfera per una serata romantica.
Non sapeva da quale angolo sarebbe apparsa quando ad un certo punto si gira e la vede. “mio Dio” riuscì solo a dire tra se e se. Era a pochi passi da lui, sapeva che gli piaceva, ma vederla li, vera, in carne ed ossa, aveva un altro sapore. Era rimasto senza fiato. Non sapeva cosa dire, cosa fare, si sentiva un ragazzino alle prime armi. Ma cos’era che lo turbava in quel modo? Quell’incontro aveva superato di gran lunga ogni sua aspettativa. Quella donna gli piaceva davvero tanto. Quel sorriso rassicurante, quegli occhi, la luce che emanavano, tutto era come aveva immaginato se non addirittura migliore. Si certo, tutte le sue aspettative erano state di gran lunga superate.
“Accidenti a questa pioggia!” commentava Lisa mentre guidava nervosamente verso il luogo del suo appuntamento.
“accidenti a questi semafori, possibile che debbano essere tutti rossi?” continuava a borbottare tra se e se. “Diamine! Ma perché vanno tutti così lentamente?” L’impazienza di Lisa stava raggiungendo livelli esasperanti. Mancavano davvero pochi chilometri, ma a lei sembrava di dover ancora percorrere una distanza pari a due volte l’Autostrada del Sole.
“Pensa che bella figura se quando arrivo non lo trovo. Magari sta nascosto in qualche angolo a gustarsi la scena. Magari io faccio finta di niente, passo e vado oltre. No no no no no!!! Stai calma Lisa che sei arrivata” …
… Nel frattempo era arrivata. Il piazzale dove aveva l’appuntamento con Luca era li davanti a lei, impossibile parcheggiare però, ma c’era un’area parcheggio proprio dietro la piazza. Lo vide subito davanti ad un bar. “C’è. E’ Vero. Lo incontrerò davvero” sentiva il cuore in gola e si domandava se era giusto provare una simile emozione per un perfetto sconosciuto.
Incontrarsi, riconoscersi e abbracciarsi fu un tutt’uno. Come se si fossero conosciuti da sempre e si fossero ritrovati dopo tanto tempo. Si guardavano a vicenda come a voler verificare che quello che avevano di fronte fosse la vera realtà e non più solo un desiderio. Erano lì, loro due, che mano nella mano si dirigevano verso un futuro incerto, ma in quel momento emozionante ed accattivante.
... e allora? Mica puoi far così. Butti il sasso e nascondi la mano! Fai assaggiare le caramelle e poi non le dai! Si incontrano? Che si dicono? Dove vanno? ECC.
RispondiEliminaAdesso lo devi finire.
Puoi continuare,controlla la punteggiatura.
RispondiEliminaSiamo in attesa del seguito...
@ SPIRIT
RispondiElimina...per conoscere tutta la storia vai alla MONDADORI e compra il libro, no???
MAGARI!!!
Si incontrano, c'è scritto... per dare un senso compiuto a 'sta cosa dico che "vanno per mano incontro ad un futuro incerto..."...
Chissà, magari un altro giorno publbicherò anche il resto :))
@ STELLA
RispondiEliminala punteggiatura?
A I U T O !!!
il seguito è contorto ed ingarbugliato, ci sono un po' di personaggi nel frattempo e tant vicende... mi sta venendo voglia di continuarlo, sai?
E così, considerata la "buca" della cena di stasera mi sa che mentre mi preparo una frittatina con le zucchine (l'unica zucchina moscia che ho in frigo e che se nn la cucino stasera va da sola nella spazzatura) penso a dare un senso compiuto alle bozze che ho...
Dai Anna...!
RispondiEliminaQuesto commento è stato eliminato dall'autore.
RispondiEliminaQuesto commento è stato eliminato dall'autore.
RispondiEliminaAnna ti prego il seguitooooooooooooooooo
RispondiEliminaStavo andando alla ricerca di Stefy sparita la qualcosa preoccupa, da Balua, e così... ecchime... sorbito anche il racconto, attuale sicuramente, come si dice? incontro al buio. Molto femminile, e per forza eh eh eh
RispondiEliminaciao
@ NELLA
RispondiEliminacuriosona!!! ;)
vedremo ... è che sono ingarbugliata con il seguito, ho scelto un pezzo così, quasi a caso, come speiegavo a Stella non è semplice "postare" qualcosa di tanto in tanto e farvi capire tutta la storia, però magari un altro pezzetto "semi sensato" potrei pubblicarlo... vedremo...
@ FABIO
benvenuto e SCUSAMI se ti sei dovuto SORBIRE il racconto, eh???!?
Non so che fine abbia fatto la Stefy, cercherò di informarmi
Il piacere è tutto mio, sorbire deriva da sorbetto, un piacere per il palato, e a sua volta deriva da sorba, forse perché i primi sorbetti erano a base di sorbe? Ci sono due tipi di sorbe: le propriamente dette, a buccia liscia commerciate, e le sorbe pelose, selvatiche, e quindi non potate e per questo... Molti preferiscono le non pelose, altri sono molto golosi di quelle pelose. Le sorbe pelose non sono per tutti gli stomaci, io p.e. alla terza mi nauseo. Ma sono belle a vedersi, di varie sfumature secondo il grado di maturazione da un giallo arancione ad un rosso vivo. Mah! Ma di che sto a parla'??!
RispondiEliminaUna copia è mia...
RispondiEliminaDolce notte
Hai descritto benissimo le sensazioni dei protagonisti esternandole in modo naturale e vere quasi da viverle insieme a loro.
RispondiEliminasi incontrano e vanno mano nella mano verso un incerto futuro ma..almeno un bacio, di quelli passionali...appena si son visti se lo sono dati vero??
Io curerei molto di più la parte del'incontro..dopo tanta attesa..credo che meriti il giusto spazio..che solo sull'incontro potrebbe venir fuori il libro stesso..
un abbraccio.
(non lo definisco un incontro al buio ma la luce di un incontro nato al buio..)
ciao cara, buona serata.
(non sforzarti di scrivere il seguito, vdrai che verrà il momento e lo capirai da sola)
Bello, ma dicci qualcosa in più sulla trama che ha portato a questo incontro.
RispondiEliminasaluti, mr.henri
e si anna...ora ci lasci a bocca asciutta!! come finisce????
RispondiElimina@ FABIO
RispondiElimina:)
SORBOLE che discorso!!!! di che parli? Boh, non l'ho capito neanche io... Scherzo! Ma le sorbe non le ho mai assaggiate, anzi a dirla tutta credo di non averle neanche mai viste!!!
Cmq è un piacere averti qui
B.serata
@ MAURIZIO
questo è poco ma sicuro! Puoi contarci
bacione :)
@ CALLIOPE
RispondiEliminaquesto posso drlo: no, non si sono dati un bacio passionale... non appena incontrati ;)
il seguito è già scritto...ma non so se si può riportare sul blog...
mi piace la definizione della luce di un incontro nato al buio...
Buona serata anche a te :))
@ MR HENRY
RispondiEliminae che faccio adesso? Posto la parte ch ho scritto prima? Così vi incasinate le idee... boh...
@ FRATELLO VENTO
come finisce non lo so, credevo di saperlo, ma sai, cambio sempre idea...
si', la parte prima è fondamentale...
RispondiElimina...sembrerebbe (data la comunione emotiva senza essersi mai incontrati) che si sono conosciuti su internet, no?
ciao!!!
@ INDIEROCKER
RispondiEliminagrazie per la visita e... continua a seguirmi, se ti va
Buona serata :)