mercoledì 27 gennaio 2010

IL VUOTO DENTRO

È grigio il colore predominante
in questo inverno
Non sento il freddo che
tagliente urta contro il mio viso
semmai mi accorgo della luce
che non c’è
e che manca ormai da tempo indefinito

Non sento gelare il suolo sotto di me
ma mi accorgo che un iceberg mi alloggia dentro
proprio in mezzo al petto

Ha bloccato ogni movimento
congelato il flusso di emozioni
che partono proprio da lì
dal centro
dal Cuore

Ne scorgo la profondità
ed è come se si fosse creata una voragine
Non provo più niente adesso.

Non sento più niente ora...

Non apprendo niente più a questo punto


giovedì 21 gennaio 2010

CON IL CUORE

svegliarmi in piena notte
quando l'alito del tuo respiro
si fa più tenue ed arranca

sentire una carezza sul cuore
quando sorridi ai miei “teatrini”
messi su per rallegrarti un po’
convinta che possa alleviare
tutte le tue sofferenze

sentirmi fortunata
quando mi guardi ancora
con lo sguardo di chi
sa dare tanto
anche senza fare nulla

desiderare con il cuore
di poterti dare in cambio
metà della mia giovinezza
per vederti di nuovo forte
come un tempo

crollare a volte
sotto il peso schiacciante
del senso di impotenza
che ferocemente si impossessa di me

restami ancora vicina
mamma
e continua a stringere la mia mano
mescolando il tuo cuore al mio
perché forse così la nostra forza
vincerà su tutti i mali e
caccerà via tutte le paure

martedì 12 gennaio 2010

RITORNARE ad ESSERE


Pensieri che giungono veloci
ed altrettanto velocemente sfuggono
Idee che non faccio in tempo
ad afferrare
Eppure sento forte il desiderio
di comunicare
attraverso le mie parole
Come fu un tempo neanche
tanto remoto
Pensieri che riconosco come miei
ed altri nuovi e sconosciuti
ma che accolgo con benevolenza
Chè a restar muti troppo a lungo
non fa bene a nessuno e a niente
la natura ci porta ad “essere”
ed allora… che sia davvero!

lunedì 4 gennaio 2010

PROFUMO


C’era il suo sapore nell’aria.
Il suo odore, il profumo, l’essenza.
C’era Lei!
Aveva cancellato tutto di Lei, dalla sua memoria: il viso, quel suo modo rassicurante di sorridere, il colore della pelle delle mani: mani candide, piccole e delicate;
aveva rimosso il fruscio dei capelli quando li scioglieva per ………..
Aveva addirittura dimenticato il pensiero di quanto l’amava. Ma il suo “odore” no.
Quello era rimasto.
Gli era rimasto addosso, era penetrato nella sua pelle fino in fondo, fino a toccargli le ossa.
Era lì.
E li sarebbe rimasta… per sempre… forse.

mercoledì 30 dicembre 2009

FELICE ANNO NUOVO


Ed eccoci di nuovo alla fine di un altro anno.
Mai come quest'anno il clima si addice all'immagine che sempre ho di un anno che passa e se ne va.
Questo grigio inverno ha indossato il suo vestito migliore per salutare il "vecchio anno" che stancamente vive le sue ultime ore cercando di fare ancora qualcosa per noi con l'intento di non deluderci.
Mi auguro che il "tempo" indosserà un vestito più solare che possa servire da incoraggiamento al "giovane 2010" sperando che il suo operato sia degno di essere chiamato tale; ma se così non sarà - sarà comunque "degno" di essere vissuto a prescindere...
Non sono più tanto capace di usare le parole... ancora no... ma l' AUGURIO che voglio fare, a TUTTI, è quello di

VIVERE OGNI GIORNO CON L'ENTUSIASMO e LA CURIOSITA' DELLA PRIMA VOLTA, CON UN BRICIOLO DI OTTIMISMO IN PIU' e DI GRATITUDINE PER TUTTO QUELLO CHE ABBIAMO CERCANDO DI GUARDARE AVANTI E FARE QUALCOSA PER CRESCERE E MIGLIORARCI SEMPRE PIU'.

Con affetto sincero

mercoledì 23 dicembre 2009

BUON NATALE


A U G U R I
per un Natale di Pace e Serenità
e
che ognuno di noi
possa riscoprire il vero valore dei sentimenti
e
ricominciare ad AMARE
un saluto a tutti quanti Voi, amici bloggers, virtuali e non
a chi continua a seguirmi nonostante la mia assenza su "questi schermi"
a chi passa velocemente e distrattamente se ne va
a chi resta
e soprattutto a CHI NON HO AVUTO MODO DI SALUTARE PERSONALMENTE
perchè il tempo è un tiranno
corre troppo veloce e a volte non ce la faccio a stargli dietro




Il tuo viso sul muro e ogni ombra va via
Col suo passo scuro
Per questa malattia non c’è che il futuro
Il tuo sguardo si accende e ti parlo di me
Di queste ore orrende
Della mia rabbia che mi copro con le bende
…..
E io dipingo un lungo fiume e un vaso finto e
Stringo te… mi stringo a te
A tutto quanto, tutto quello che non c’è
Quanta rabbia ho veduto salire leggera
Quanti volti ho segnato sui vetri di sera
Quanta cenere e quanti perché
Quanta vita ho trovato
Dov’è?
Quanta notte mi manca e mi manchi stanotte
Così come sei tu
Il tuo corpo disegno in un’altra realtà
Chiuso nel mio regno
E come una Pietà
A cui non mi rassegno
E poi distrutto ma contento
Rivivo tutto, ogni momento
E scelgo te e tutto quanto tutto quello che non c’è

(C. Baglioni)




è difficile dire, parlare, raccontare, esprimere quello che accade nel cuore in certi momenti. Anche quest'anno, come ogni anno, di tutti gli anni di cui ho memoria (anno più anno meno e quest'anno un po' di più)... anche quest'anno la tristezza regna sovrana.
Sarà che il tempo passa velocemente, sempre più velocemente; saranno le maggiori responsabilità o le preoccupazioni, sarà che... il FUTURO è lì, davanti agli occhi, pronto ad essere vissuto, afferrato, approfittato... ma non è vissuto, nè afferrato, tantomeno approfittato... sarà semplicemente trascorso con inerzia... e così se ne va e con se porterà via tutto. Tutto quello che non ha già preso e portato già via.
Sarà che in giorni come questi la solitudine pesa di più. Quella del cuore e dell'anima. Quel dolore silente che cova e scava e addolora... subdolo. Perchè esce fuori sempre quando meno te lo aspetti.
Solitudine anche fisica per la mancanza di qualcuno. O di qualcosa. O di entrambe le cose.
Solitudine anche per l'assenza di quella giovinezza che andava a braccetto con la spensieratezza. Accoppiata micidiale, se ci penso adesso. Perchè insieme non hanno combinato un tubo.
Sarà che ... o forse non sarà proprio niente.
E come canta il mio Baglioni "per questa malattia non c'è che il futuro" perchè il tempo - passando - guarirà tutto... ma io ci credo poco! Quanto altro tempo dovrà passare affinchè possano guarire certi mali?
E così, rinchiusa nel mio regno, rivivo ogni momento di mille anni fa, quando un semplice abbraccio era una cosa banale e scontata ed oggi sarebbe, invece, un dono di Dio...

giovedì 10 dicembre 2009